I corsivi di Federico Ranaldi: “il tormentone dei Falci”

Federico RanaldiCALTANISSETTA – Il padre, uno dei ras locali negli anni della Dc tendenza Lima, nel senso di Salvo, raggranellava consensi a colpi di “auguri di compleanno” e di vagonate di pacchi di pasta. Lo zio, mente raffinata con doppia laurea al seguito, che fu anche “onorevole” della “buttanissima” regione siciliana, sprizzava  veleno da tutti i pori. La cugina, cresciuta a pane e comunismo, e che in una terra normale avrebbe dovuto scalare tutti i piani della politica fino a varcare l’ingresso di Montecitorio o Palazzo Madama, resterà per sempre la “Migliore” ma senza poltrona. Benvenuti nel fantastico mondo dei Falci. Non c’è stagione della politica nissena in cui la “famiglia” (nel senso di Peppe? O in quello di Fiorella?) non faccia sentire il proprio peso a Palazzo del Carmine e dintorni. Oggi tocca a lui, all’Amedeo figlio di Peppe, di formazione democristiana, certamente,   ma con retaggi di quell’ambientalismo “noioso” e politically correct, fatto di ben pensanti e di Ermete di Realacci di turno. Assessorati di un certo peso gravano sulle curve spalle dell’ultimo dei Falci. Su tutti l’ambito settore dei rifiuti. Settore attorno a cui gira il business in odor di “legalità”. Basterà il pullover alla Marchionne ad arginare la cordata di viale dell’Astronomia?

Federico Ranaldi

View Comments

  • Rinaldi ti sbagli perché Falci si deve guardare le spalle da Lo Maglio e Galle'. Uno vuole mettere al suo posto Il Cigno o altro gregario comanda bile a distanza. L'altro Zummo. Magari proveranno a mettere entrambi ed a togliere Falci. Chissà chi ci riuscirà e se. Poveri Ruvolo e Falci sono in pasto ai Leoni!

Condividi