Dati che sono sconcertanti perché, tanto per fare un esempio, ogni chirurgia dovrebbe avere cinque sedute operatorie settimanali, e invece le sedute chirurgiche da luglio sono passate da 22 (già insufficienti) a 10, tutto ciò per tenere in vita ‘ospedaletti’ dove nessuno va ad operarsi..
Nel complesso questa gravissima decisione della Direzione comporterà l’aumento delle liste di attesa degli interventi riguardanti patologie gravi e molto gravi e una perdita secca per l’ospedale di Caltanissetta nell’ordine di parecchie decine di migliaia di euro ogni giorno. Questa decisione cervellotica è stata presa per tenere in vita presso l’ospedale di Niscemi una chirurgia gestita in modo assurdo. In questo momento i due anestesisti dell’ospedale di Niscemi, sono in malattia e per tenere in vita una chirurgia discutibile gli anestesisti nisseni sono costretti ad andare in trasferta là pur avendo un carico di lavoro nullo. Infatti gli anestesisti nel pomeriggio non hanno alcuna seduta operatoria, mentre la mattinata è dedicata a pochi interventi, tutti misteriosamente in urgenza. In verità nella stragrandissima maggioranza dei casi essi non lo sono, e potrebbero essere tranquillamente programmati razionalizzando l’uso delle sale operatorie cosi come si fa in ogni chirugia del mondo civile.
In controaltare, a Caltanissetta gli interventi chirurgici dell’ospedale Sant’ Elia sono mediamente complessi, ciò perchè lo stesso nosocomio nisseno è ospedale di terzo livello e deve dare risposte concrete a tutti i cittadini del centro sicilia che in esso affluiscono. Come già spiegato all’ospedale di Niscemi invece, gli interventi riguardano appendiciti o poco più, con pazienti che vengono dichiarati in urgenza senza motivo e con costi economici assurdi. Senza contare che l’utenza del Basarocco è di trentamila abitanti, stante che Niscemi è circondata dagli ospedali di Gela, Caltagirone e Vittoria.
Giungono inoltre notizie di pazienti che da Gela vengono trasferiti a Niscemi per essere operati in urgenza di appendicite. Anche questo fa scandalo se si pensa che a Caltanissetta pazienti con fratture gravi o patologie oncologiche, sono costretti a ulteriori allungamenti delle loro liste d’attesa. Tutti si lamentano del Pronto Soccorso di Caltanissetta per il cattivo funzionamento dei servizi, il trasferimento degli anestesisti trasferiti a Niscemi in maniera ingiustificata accentuerà questo problema.
Non ci vengano a dire che a breve assumeranno anestesisti per Niscemi. La soluzione non passa da questa direzione. Le decisioni sono organizzative e sono ben altre. La Direzione Generale deve assumersi subito la responsabilità di potenziare i due ospedali principali di Caltanissetta e Gela, questa è la vera battaglia. Nessuno oggi può sopportare costi economici e rischi sanitari cosi spaventosamente alti, pur di soddisfare il desiderio di qualche operatore sanitario locale o di qualche piccolo paese, che continua a pensare che il mondo si è fermato al 1980.
Qualora si dovessero ripetere dopo giorno 23 Ottobre analoghe decisioni come quelle che si stanno verificando in questi giorni al Sant’Elia, ovvero la chiusura parziale delle sale operatorie per favorire logiche clientelari e assistenziali di qualcuno, si sappia che io presenterò formale interrogazione parlamentare e contestuale denuncia alla procura della Corte dei Conti.
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Scandaloso è stato far chiudere l'ospedale di San Cataldo, centro di smistamento di tutti pazienti dei paesi del vallone...
Allora ha ragione Renzi! Gli sprechi ci sono nella Sanità e, quindi, addebitabili alle Regioni (tra cui sicuramente spicca la Regione Siciliana).