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Tre suore missionarie italiane violentate ed uccise in Burundi: una decapitata

Redazione

Tre suore missionarie italiane violentate ed uccise in Burundi: una decapitata

Lun, 08/09/2014 - 09:30

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images (1)Suor Bernardetta Boggian, una delle tre suore italiane uccise barbaramente in Burundi, è stata decapitata. Lo ha detto all’agenzia France Presse il vice direttore generale della polizia burundese Godefroid Bizimana raccontando altri dettagli raccapriccianti sulla fine delle tre religiose. “Tutte e tre sono state violentate”, ha affermato

Sono morte in Burundi, nel cuore di quell’Africa a cui avevano dedicato la vita da missionarie per aiutare gli ultimi nel nome del Vangelo. Tre missionarie saveriane italiane  – due sono venete – sono state uccise nelle scorse ore nel loro convento, nella località di Kamenge, in quello che appare essere stato un tentativo di rapina, forse di un balordo, finito nel sangue. Sono suor Lucia Pulici, lombarda, e suor Olga Raschietti e suor Bernardetta Boggian, venete. A riferirlo alla agenzia missionaria Misna – come si legge sul suo sito Internet – è padre Mario Pulcini, superiore dei missionari saveriani in Burundi che definisce la morte delle tre religiose “un episodio del tutto inaspettato, un enorme dolore…”. Le prime due suore Olga Raschietti e Lucia Pulici – si legge ancora – sono state ritrovate ieri nel pomeriggio, la terza, la scorsa notte.

A diffondere per prima la notizia é stata la Diocesi di Parma, Diocesi di appartenenza delle religiose, attraverso il suo sito internet. “Ancora oscure”, si legge sul sito, le circostanze esatte e la dinamica dell’accaduto. Anche se, in base alle prime informazioni raccolte dalle fonti ecclesiastiche, “sembra che il duplice omicidio sia il tragico esito di una rapina da parte di una persona squilibrata”.

Suor Luci Pulici e  suor Olga Raschietti sarebbero state sgozzate, ha detto un alto funzionario della polizia locale che ha voluto conservare l’anonimato. Il sindaco di Kamenge, Damien Baseka, la località dove si trova il convento delle saveriane, ha da parte sua dichiarato che le due suore sono state uccise “selvaggiamente”.

Immediata poi la conferma della Farnesina, accompagna da un messaggio di cordoglio del ministro Federica Mogherini, futuro alto rappresentante dell’Ue per la politica estera. Mentre il vescovo di Parma, monsignor Enrico Solmi, ha affiancato alle condoglianze un invito alla preghiera. “A nome di tutta la Chiesa di Parma – si legge ancora sul sito ufficiale della Diocesi della città emiliana – il vescovo Enrico Solmi ha espresso la vicinanza e il cordoglio alla Congregazione delle Missionarie Saveriane e ai familiari delle due sorelle affidandole, nella preghiera, al Signore della Vita”.

Invitando “i cristiani di Parma alla preghiera”, monsignor Solmi ha poi rivolto agli uomini e alle donne di buona volontà un appello “al raccoglimento e all’omaggio verso persone umili, forti, che erano votate al bene di tutti”. Quanto alla Farnesina, il ministro Mogherini, in una nota diffusa in nottata, ha sottolineato che “l’uccisione di suor Lucia Pulici e suor Olga Raschietti nel loro convento di Kamenge è un grande dolore”. “A nome mio e del governo – ha aggiunto – vorrei porgere le più sentite condoglianze alle famiglie e all’ordine delle Missionarie di Maria Saveriane”. “Ancora una volta – ha osservato il ministro degli Esteri italiano – assistiamo al sacrificio di chi, con dedizione totale, ha passato la propria vita ad alleviare le troppe sofferenze che ancora esistono nel continente africano”. Un sacrificio sul quale il governo s’impegna ora a chiedere chiarezza da parte del Burundi: paese al centro di molti dei conflitti che negli ultimi decenni hanno insanguinato in particolare la regione dell’Africa dei grandi laghi, a cominciare dal vicino Ruanda. “Attendiamo ora che le autorità del Burundi chiariscano quanto accaduto”, ha scritto ancora Federica Mogherini, concludendo: “Ci adopereremo per riportare in Italia quanto prima le salme delle due religiose”.

Il Papa, “profondamente colpito dalla tragica morte” delle suore Lucia Pulici, Olga Raschietti e Bernadetta Boggian, in Burundi, auspica che “il sangue versato diventi seme di speranza per costruire l’autentica fraternità tra i popoli”. (Fonte ANSA)