ROMA -Corcolle, periferia est di Roma. Due assalti a due bus dell’Atac a suon di pietre e bottiglie hanno scatenato la giustizia fai da te dei cittadini che, convinti che gli assalti fossero opera “degli immigrati dei centri di accoglienza”, domenica sera hanno picchiato tre extracomunitari.
Colpevoli solo di scendere da un bus. “Le istituzioni sono assenti e noi qui i neri non li vogliamo”, dicono ora i residenti di questo hinterland tra paese e città, agro romano e centro commerciale. Il sindaco di Roma, Ignazio Marino, ha invitato a “mantenere la calma e non rinfocolare sentimenti di intolleranza”. In serata i residenti sono di nuovo scesi in piazza per ribadire a gran voce che “noi gli immigrati non li vogliamo”. E la pensa così anche il presidente della circoscrizione, Marco Scipioni, del Pd: “Sono troppi, due settimane fa hanno aperto anche un centro per rifugiati, basta”.
Così i residenti come si sono organizzati per ripulire strade e giardini si stanno organizzando per “mandare via gli extracomunitari del centro di accoglienza che portano solo guai”. Domenica sera si sono radunati in una manifestazione spontanea in strada dopo quella che definiscono la goccia che ha fatto traboccare il vaso: due aggressioni a due autiste Atac avvenute nella stessa zona nell’arco di 24 ore. E intanto la Questura ha deciso di intensificare le misure di sicurezza. Per evitare nuovi assalti ai bus e anche la giustizia fai da te. E le forze dell’ordine hanno ‘consigliato’ ai rifugiati del Cara di non uscire dalla struttura. La paura sono le ritorsioni. Il timore delle forze dell’ordine però è che questo fenomeno possa propagarsi ad altre zone, tanto che la sicurezza è stata intensificata anche nelle altre zone dove sorgono altri centri di accoglienza. Quella di Corcolle può essere la miccia di una polveriera, basti pensare al delitto di Tor Pignattara pochi giorni fa dove un 17enne per uno sputo in faccia ha ucciso a pugni un pachistano ricevendo, l’assassino, la solidarietà di molti cittadini anche sui social. A Corcolle invece la molla sono stati gli assalti ai bus. La prima aggressione, due giorni fa, ad una autista, Elisa: la vettura che guidava, linea 042, è stata colpita dai sassi e bottiglie tirati da “una quarantina di extracomunitari” che hanno provocato la rottura di un vetro. Poi insulti e minacce di morte: “facci salire o ti ammazziamo”. La seconda aggressione è di domenica sera: alcuni sassi sono stati lanciati da ignoti contro un bus della linea 508 con alla guida una 27enne.
Appena si è sparsa la voce molti residenti della zona sono scesi in strada e hanno dato vita a una manifestazione contro gli immigrati. E quando hanno visto cinque extracomunitari scendere da un bus li hanno bloccati e ne hanno picchiati tre, poi portati via in ambulanza e medicati per alcune contusioni.
Gli altri sono sfuggiti gettandosi in un canale. Ora la polizia sta indagando per identificare gli aggressori. Ma la tensione è palpabile. “Abbiamo paura che a causa di queste aggressioni tutte ad opera di immigrati, Atac sospenda le linee – dice un gruppo di ragazzi che vive a Corcolle – Qui i neri non li vogliamo: ne sono arrivate a decine ospitati in un centro di accoglienza nella zona. Vadano via”. Anche Francesca la pensa così: “Da loro abbiamo solo problemi: furti, aggressioni. Le istituzioni intervengano. Qui la violenza non la vogliamo, vogliamo solo vivere in pace”. Marino ha promesso che incontrerà gli autisti Atac per parlare di sicurezza ma la polemica politica non si fa attendere. Maurizio Gasparri di Fi attacca: “La Roma di Marino sta diventando un incubo infernale”. E l’europarlamentare della Lega Nord, Mario Borghezio: “L’apertura di decine di centri per rifugiati e immigrati mette a repentaglio la sicurezza degli italiani”. Per l’ex sindaco Gianni Alemanno “è giunta l’ora di dire basta ad ogni forma di buonismo”. E Giorgia Meloni (Fdi) annota: “La pazienza è finita”. (Fonte ansa.it)