Sindaco Bologna: ‘Stop prefetto? Battaglia civiltà, avanti’
“La nostra è una battaglia di civiltà, per cui non revoco il provvedimento e se riterrà opportuno interverrà il prefetto”. Lo ha detto il sindaco di Bologna, Virginio Merola, in merito alla lettera inviata dal prefetto Ennio Mario Sodano che ha chiesto all’amministrazione comunale di annullare la direttiva del 30 giugno scorso che da oggi ha dato il via alla trascrizione sui registri dello stato civile dei matrimoni omosessuali contratti all’estero. “Il prefetto l’ho informato tempo fa – ha aggiunto Merola – Questo non è un tema del prefetto, ma risponde a indirizzi ministeriali. E’ la conferma che c’è una discordanza tra le norme europee e quelle del nostro paese. Questa circostanza dovrebbe convincere il Parlamento ad approvare una legge per dare certezza del diritto a queste persone”.
Nelle prime ore già tre trascrizioni
Tra i primi a presentarsi in Comune a Bologna nel primo giorno utile per l’atto di registrazione dei matrimoni gay contratti all’estero sono stati, come annunciato, il senatore del Pd Sergio Lo Giudice insieme al marito Michele Giarratano. “Questo atto non ha effetti giuridici – ha detto Lo Giudice che era insieme al figlioletto avuto negli Stati Uniti da una madre surrogata – Non c’è un riconoscimento degli effetti civili. Ha l’effetto di evidenziazione pubblica di un atto, è un ulteriore tassello verso il riconoscimento pieno dei diritti”.
Secondo Lo Giudice “la famiglia è una costruzione sociale che cambia, è infatti sottoposta a mutamenti culturali e sociali a cui prima o poi le istituzioni giuridiche dovranno uniformarsi”. In mattinata sono state tre le coppie che hanno portato i documenti del matrimonio contratto all’estero in Comune a Bologna. “La città è inclusiva, accoglie e riconosce la pluralità delle forme familiari, E’ un gesto importante nei confronti del Parlamento – ha aggiunto il senatore – affinché faccia presto a coprire il gap con il resto d’Europa. Ed è un apripista nei confronti di tanti altri Comuni italiani che mi auguro vorranno seguire questo esempio”. (Fonte ansa.it)
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Bravo Gesualdo è una vergogna, questo sundaco dovrebbe essere sfiduciato, anzi il prefetto dovrebbe destituirlo poiché non rispetta le leggi del suo paese e disonora la fascia tricolore che indossa ogni volta che rappresenta le istituzioni.
sono d'accordo con te gesualdo, perchè si tratta meramente di un piacere sessuale e di una sostanziale sofferenza di inferiorità per essere eguagliati alla vera famiglia di padre e madre...
Che incivile obbrobrio giuridico, senza alcun fondamento naturale, giuridico e di diritto, se non meramente ideologico.
Ora anche la sharia trova fondamento giuridico nelle democrazie occidentali, visto che è stata aperta la porta al fondamentalismo giuridico ideologico, non c'è nessun ostacolo al fondamentalismo giuridico religioso.
Bravi ignoranti e deficienti capaci solo di distruggere un ordinamento giuridico ed una intera civiltà plurimillenaria per una goduria sessuale.
I miei complimenti, idioti:
tutto questo ciarpame nella culla della civiltà universitaria europea e mondiale.
Strappate la laurea a codesti ignoranti, bruciatela, ritiratela, annullatela.