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Chiusura Corso Umberto, Confesercenti: “Approccio testardo e non compatibile con la democrazia partecipata”

Michele Spena

Chiusura Corso Umberto, Confesercenti: “Approccio testardo e non compatibile con la democrazia partecipata”

Ven, 05/09/2014 - 16:26

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Lillo Randazzo

Lillo Randazzo

CALTANISSETTA – L’isola pedonale di Corso Umberto I°, deve essere riaperta per dare sfogo  non solo al traffico che di sicuro si imbottiglierà all’altezza di Piazza Garibaldi, ma soprattutto per cercare di dare linfa vitale a quelle attività commerciali, professionali e dei servizi che, ancora oggi dà “EROI”, tentano di sopravvivere, non abbondonando quel tessuto sociale in cui sono cresciute; evitando la desertificazione del centro storico e salvaguardando tutti quei valori economici, sociale e culturaliche ci hanno contraddistinto e inorgoglito negli anni trascorsi (la piccola Atene).

Nei diversi incontri con l’Amministrazione comunale, Sindaco ed Assessori, abbiamo chiesto con “voce unanime” assieme alle altre organizzazioni  datoriali ed ai commercianti di riaprire Corso Umberto I°, non perché preventivamente si è contrari all’isola pedonale, anzi.

Abbiamo cercato di trasmettere che in momenti eccezionali, crisi economica, lavori  in Corso Vittorio Emanuele,  quartiere Provvidenza ed in tutte le altre zone che saranno inevitabilmenteinteressate per i lavori relativi al ripristino della rete idrica più l’ apertura delle scuole, significherà per i consumatori nisseni  un solo messaggio: “per sei mesi andate altrove anziché al centro storico”, “a chi vi abita arrangiatevi”.

Insistere testardamente nella decisione di chiusura delle precitate zone, senza ascoltare le ragioni di chi vi abita e lavora, pensiamo sia la posizione di colui che dice: Vi ascolto perché voglio dimostrarvi che sono democratico ma decido senza tener conto delle Vs ragioni.

Concetto strano di Democrazia partecipata!

Noi abbiamo scelto la via Democratica, la strada che da sempre ci ha contraddistinto che è stata ed è la nostra stella polare.

Chi tira troppo la corda rischia di romperla!

Assumendosi in caso insuccesso, le responsabilità politiche, sociali ed economiche  che né deriveranno.

Apprendiamo con soddisfazione dalla stampa locale che alcune componenti politiche di maggioranza, iniziano a rendersi conto che la collettività nissena, non è soddisfatta poiché non tenuta nella giusta considerazione, va ascoltata!

La concertazione,  parola che qualcuno considera obsoleta, vogliamo ancora una volta ribadire è l’unico strumento che porta a percorsi democratici, virtuosi e risolutivi.

Chiediamo ascolto, riflessione e condivisione evitiamo di mandare in tilt il traffico e la città, riapriamo C.so Umberto I°, rimandando tutto ad un piano definitivo di traffico e di sviluppo a dopo la chiusura dei lavori; cercando nel frattempo di trovare misure che siano in grado di dare impulso economico a chi vuole resistere per dare vita in futuro al così detto “salotto di città”, intervenendo  abbassando le tasse di competenza comunale,  alle imprese  ed ai proprietari dei locali commerciali.

Dare ascolto non significa venir meno agli impegni presi in campagna elettorale, bensì constatare che in una fase di emergenza economica e sociale come quella attuale si risponde con misure adeguate agli effettivi bisogni e dalle esigenze primarie di quelle aziende che vorremmo ricordare a noi stessi, costituiscono e rappresentano la spina dorsale della nostra economia e della nostra cultura imprenditoriale.

​​​​​​​Il Presidente Provinciale di Confesercenti

​​​​​​​​Lillo Randazzo.