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Cgil e Silp, bullismo nelle scuole non si combatte con un sms: “Servono buoni esempi e buoni educatori”

Redazione

Cgil e Silp, bullismo nelle scuole non si combatte con un sms: “Servono buoni esempi e buoni educatori”

Mer, 17/09/2014 - 11:39

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BULLISMO (1)CALTANISSETTA – Aumentano i casi di violenza nelle scuole (+20%) ed il governo pensa di contrastare il fenomeno del bullismo attraverso sms. I dati dimostrano chiaramente che il fenomeno è in crescita proprio nei luoghi in cui le famiglie ripongono la loro fiducia. Crescono soprattutto le violenze fisiche e morali, i danneggiamenti ed i furti. Rimangono inalterati gli altri dati: percosse ed offese. Attraverso questo nuovo servizio, a nostro avviso, s’intende capovolgere il sistema delle responsabilità ovvero trasferire la responsabilità che grava sui dirigenti scolastici agli alunni. Appare opportuno ricordare che i dirigenti scolastici sono dei pubblici ufficiali e pertanto obbligati per legge a segnalare alle forze dell’ordine i reati che si consumano dentro le loro scuole. Conseguentemente occorrerebbe, a nostro avviso, correggere certe mentalità o atteggiamenti culturali, per contrastare l’omertà e i silenzi che si registrano ancora fortemente all’interno delle nostre scuole, perciò sarà difficile ottenere tramite sms, il risultato auspicato dal governo.Tutti siamo chiamati a valorizzare la scuola, in quanto agenzia educativa. La CGIL è disponibile a confrontarsi nel merito con i dirigenti scolastici ed i rappresentanti dei genitori, per elaborare proposte condivise in grado di far percepire agli alunni la bellezza della legalità. Occorrono sinergie interistituzionali, buoni esempi e tanti buoni educatori dentro le scuole, per fare sistema e vincere questa battaglia culturale ed educativa.

Il Segretario Generale Provinciale CGIL            Il Segretario generale provinciale Silp CGIL

           Ignazio Giudice                                                                       Davide Chiarenza