CALTANISSETTA. E’ morto all’età di 88 anni Giuseppe Scarantino, il simbolo per antonomasia del calcio nisseno. Ex giocatore della Nissena nel secondo dopoguerra, tecnico della Nissa negli anni sessanta, era malato da tempo, ma sino a qualche anno fa, quando la sua amata Nissa, prima della radiazione, era in serie D, lo si poteva notare tutte le domeniche allo stadio assieme a suo figlio Salvatore. In gioventù Giuseppe Scarantino è stato senza ombra di dubbio il più grande calciatore che Caltanissetta abbia mai potuto vantare. Per chi lo ha visto giocare, era una mezzala alla Stanley Matthews, il famoso capitano della Nazionale inglese. Come il grande capitano inglese, Giuseppe Scarantino univa una tecnica sopraffina ad un carattere e una grinta fuori dal comune. Al punto da divenire non solo il naturale trascinatore della Nissena ma anche il suo indiscusso capitano. Leader in campo e fuori, presto divenne un’autentica icona del calcio nisseno del secondo dopoguerra facendo epoca con le sue prodezze calcistiche che lo resero famoso non solo in Sicilia, ma anche in altre regioni d’Italia nei gironi di terza serie che videro l’allora Nissena protagonista di indimenticabili sfide. Giuseppe Scarantino, dopo essere stato nel 1947 tra coloro che avevano aderito al manifesto che esortava gli atleti nisseni a riprendere l’attività sportiva sotto l’egida della U. S. Nissena, per una decina d’anni ne fu il leader indiscusso. Nel 1962 fu anche il tecnico di quella Nissa che riannodò il filo con la storia del calcio nisseno contribuendo al suo rilancio e all’inizio del grande ciclo calcistico della Nissa. Allenatore di grande intuito e preparazione, ma anche uomo di calcio apprezzato, non aveva mai smesso di amare la squadra della sua Città, la Nissa. I funerali di Giuseppe Scarantino si svolgeranno il 10 settembre nella Chiesa di S. Pietro alle 16,30.
Alla famiglia, le condoglianze dell’editore e della redazione.