L’acqua a Gaza scarseggia ma le macerie non mancano, dopo 50 giorni di raid israeliani. Cosi’, ispirandosi al ‘tormentone’ del momento per raccogliere fondi a favore della ricerca sulla Sla, un giornalista palestinese ha deciso di lanciare la “Rubble Bucket Challenge”: secchiate di detriti sulla testa per richiamare l’attenzione mondiale sul dramma che sta vivendo la popolazione dell’enclave palestinese, da quasi due mesi sotto i bombardamenti israeliani. Il meccanismo e’ lo stesso, una secchiata di macerie sulla testa e un nominato da indicare per perpetuare la catena.
A lanciare la campagna, che e’ gia’ diventata virale sulla rete e ha raccolto oltre 2.500 like sulla pagina Facebook, e’ stato sabato scorso il giornalista Ayman al-Aloul, riferisce il Telegraph, dopo aver visto un video realizzato dal comico giordano Mahmoud Darwazeh il giorno precedente. “Mi piaceva l’idea dell’ice bucket challenge cosi’ ho deciso di inventare la versione palestinese”, ha spiegato Aloul in un video su YouTube in cui appare tra le rovine di edifici di Gaza. Di acqua ce n’e’ poca e non puo’ essere sprecata, mentre di detriti ce ne sono in abbondanza, ha spiegato, sottolineando che “la sfida e’ diretta a chiunque simpatizzi con il popolo palestinese”, “chiediamo solidarieta’, specialmente da coloro che hanno sostenitori e pubblico”. .