”Questo chip rappresenta una nuova architettura dei microchip – spiega Dharmendra Modha, coautore dello studio – E’ una nuova macchina per una nuova era”. Secondo i ricecatori ha un incredibile potenziale e potrà essere usato negli occhiali per chi ha la vista danneggiata, diagnosi mediche per immagine in grado di rilevare i rpimi segni di una malattia, e auto senza conducente. E’ il primo chip ‘neuro-sinattico’ al mondo, il più grande chip mai realizzato finora dall’azienda, con 5,4 miliardi di transistor e consuma solo 70 milliwatt di energia, molto meno energia dei chip trazionali.
E’ stato modellato e progettato dopo che i ricercatori sono riusciti riusciti a concentrare in un microprocessore della dimensione di un francobollo le capacità del cervello umano e quelle dei supercomputer. A differenza degli attuali processori, che funzionano su meri calcoli matematici basati su un’architettura antiquata, risalente al 1945, questo chip è stato pensato per imitare il modo in cui il cervello umano riconosce gli schemi, affidandosi a reti fittamente interconnesse di transistor simili ai network dei neuroni umani. Il risultato è un processore in grado di capire l’ambiente, gestire le ambiguità e prendere decisioni e agire in tempo reale. L’azienda lo definisce come una versione miniaturizzata e primitiva del cervello umano. (Fonte ANSA)