A 45 anni dallo sbarco sulla Luna, la Nasa guarda a Marte. Se il 20 luglio 1969 il ”piccolo passo’ del primo uomo sulla Luna, Neil Armstrong, era stato ”un grande salto per l’umanita”, l’agenzia spaziale americana è decisa a compiere ”il prossimo grande passo”. Tanto che nel manifesto delle celebrazioni dei 45 anni dalla missione dell’Apollo 11, nel quale domina la prima impronta dell’uomo sulla Luna, il suolo grigio della polvere lunare si colora di rosso.
”La Nasa sta compiendo i passi necessari per il prossimo passo da gigante per l’America: mandare astronauti su Marte”, scrive l’agenzia spaziale americana, che ha programmato due settimane di eventi. Si guarda al passato, con gli incontri con il secondo uomo che scese sul suolo lunare, Buzz Aldrin, ma contemporaneamente al futuro, con la decisione di dedicare ad Armstrong, scomparso nel 2012, uno degli edifici piu’ significativi del Centro Spaziale Kennedy a Cape Canaveral, l’Operations and Checkout Building.
E’ un luogo storico perche’ li’, durante le missioni Apollo, erano stati eseguiti i test sulle navette del programma Gemini e poi sui moduli lunari del programma Apollo, e ancora sono passati di li’ i moduli dello Spacelab e poi alcuni componenti della Stazione Spaziale Internazionale. Ma adesso anche questo edificio guarda al futuro: ”oggi – osserva la Nasa – l’edificio viene utilizzato per i test e l’assemblaggio delle navette Orion, che saranno utilizzate per inviare gli astronauti su un asteroide fra il 2020 e il 2030 e su Marte dopo il 2030”. (Fonte ANSA)