GELA – Uccide la moglie e fa sparire il suo cadavere. Un omicidio sul quale hanno fatto luce, dopo 27 anni, i carabinieri di Gela. Sullo sfondo una storia di omertà, intrecci passionali e rimorsi. La vittima è una donna che all’epoca aveva soli 22 anni, Rosaria Palmieri, casalinga, madre di un figlio di 6 anni e sposata con Vincenzo Scuderi, un uomo considerato vicino agli stiddari di Riesi e già coinvolto in altri fatti di sangue. Sarebbe stato proprio lui, il marito a far sparire la donna, nell’aprile dell’87. Non presentò nessuna denuncia, neanche dietro sollecitazione della madre della vittima. Sullo sfondo una storia passionale. L’uomo, aveva intrecciato una relazione sentimentale con la cugina delle vittima, tant’è che i due, dopo 8 mesi dalla scomparsa della donna, andarono a vivere insieme per poi coronare il loro sogno d’amore, con un matrimonio. Rosaria, prima di essere uccisa, avrebbe scoperto quella relazione, grazie ad una lettera che la cugina inviò al suo amante, all’epoca in carcere e ad una collana d’oro che pensava fosse un regalo per lei e che poi invece vide addosso proprio alla cugina. A far riaprire il caso, è stato il figlio della coppia, Liborio, che nel frattempo si è trasferito nelle Marche. Quando il ragazzo chiese alla nonna materna di procedere alla pratiche per la dichiarazione di morte presunta della madre, ecco che la nonna venne assalita da un rimorso mai sopito, perché nel frattempo, dopo aver raccolto lo sfogo della sorella dell’assassino, apprese le circostanze sull’uccisione della figlia. Poi decise di parlarne con i carabinieri.
I carabinieri e la procura di Gela, hanno fatto luce sull’uxoricidio grazie anche alle dichiarazioni rese da alcuni collaboratori di giustizia, come quelle del riesino Calogero Riggio e dei gelesi, Marcello Sultano e Rosario Trubia. Una prima indagine, era stata aperta 14 anni fa, per poi essere archiviata. Poi la procura di Gela, ha ottenuto da quella di Caltanissetta, l’autorizzazione a riaprire il caso.