CALTANISSETTA – “Non bagniamoci prima che piova. Impariamo a leggerli, i piani industriali”, soprattutto per quanto riguarda “i numeri degli investimenti e dei livelli occupazionali”. Lo afferma il presidente di Confindustria Sicilia, Antonello Montante, in un’intervista al quotidiano “La Sicilia” in edicola oggi, in merito al futuro dello stabilimento Eni di Gela. “Un piano industriale serio puo’ significare sviluppo per i prossimi vent’anni”, sottolinea Montante, per il quale non c’e’ “nessuna fuga” di Eni in vista, mentre le minacce di stop alle autorizzazioni e di richiesta di danni ambientali rischiano di “spaventare chi vuole venire a investire in Sicilia”. L’ipotesi di desertificazione industriale nell’Isola secondo Montante c’e’, ma dipende da altri fattori: “E noi faremo i nomi e i cognomi di chi in Sicilia blocca gli investimenti per cavilli ideologici obsoleti”. “Le aziende possono riconvertire, diversificare, cambiare le linee di produzione. Reinventarsi, insomma, per restare sul mercato nel lungo periodo – spiega il presidente di Confindustria Sicilia -. E’ necessario comprendere che il mondo si e’ rimesso in moto e che per essere competitivi bisogna stare al passo con i cambiamenti e, dove possibile, anticiparli. In Sicilia, invece, si continua a parlare restando fermi. Tutti controllano tutto, perche’ nulla si faccia. E questo immobilismo sta devastando la nostra economia, e quindi imprese e lavoratori. Bisogna far capire a chi governa gli effetti devastanti della mancanza di competitivita’. I territori devono essere ospitali e accoglienti. In una sola parola: attrattivi. Viceversa, continueremo ad assistere a processi di deindustrializzazione. Per quanto riguarda Gela, bisogna partire da un dato: il sito industriale puo’ contare su lavoratori bravi e specializzati e le aziende di questo tengono sempre conto, compresa l’Eni”.
ENI, Antonello Montante: “Non bagniamoci prima che piova, Gela da rilanciare
Dom, 13/07/2014 - 13:52
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