Se per via dell’Astronomia è “paradossale” il calo registrato negli investimenti pubblici (5 miliardi in meno tra 2009 e 2013, con un arretramento ai valori del 1996), in una area dove al contrario serve “una azione pubblica decisamente anticiclica, ora non si possono più fare passi falsi, a partire dalla “partita decisiva” delle risorse per la coesione europee e nazionali: vanno impiegate in modo “pieno ed efficace”, così si potrebbero “mobilitare per il Mezzogiorno oltre 14 miliardi di euro l’anno per i prossimi 9 anni”. Dati del “Check Up Mezzogiorno” elaborato da Confindustria e SRM-Studi e Ricerche per il Mezzogiorno (Intesa Sanpaolo): l’indice che sintetizza in un solo numero l’analisi dello Stato di salute dell’economia meridionale è sceso ancora, nel 2013, “al di sotto del minimo registrato nel 2009”, depresso soprattutto dal dato degli investimenti pubblici e privati: 28 miliardi in meno tra 2007 e 2013, un crollo del 34%.
Tra i segnali “timidamente” positivi c’è l’andamento in controtendenza dell’export, che è l’unica variabile con il segno più (+2,4%) nel 2013 rispetto a inizio crisi, 2007. Ma è un recupero che tra lo scorso anno ed i primi mesi del 2014 “sembra essersi fermato, o meglio differenziato”: meno idrocarburi, l’acciaio “oscilla”, si rafforzano aeronautico/automotive, meccanica, gomma e plastica, agroalimentare, poli produttivi e distretti. Nel confronto tra il 2013 e l’anno prima, invece, compare il segno più anche per il numero di società di capitali (+3,2%), delle imprese aderenti a contratti di rete (oltre 1.600), e delle nuove imprese guidate da giovani (50mila in un anno). Ed in alcune regioni “tornano a crescere i turisti stranieri”. (Fonte ANSA)
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E l'assessore regionale alle attività produttive (tecnico di confindustria), insieme al rivoluzionario Crocetta, ripropone i finanziamenti (tipo tabella H) all'interno della finanziaria regionale.
Mi sa tanto che in confindustria sono quantomeno confusi!