Apprendo da organi di stampa che l’Assessore allo sviluppo economico Zagarri, intenderebbe far allestire la fiera di San Michele al viale Regina Margherita, la proposta è di assoluto interesse, ma, mi permetto sottoporre alcune osservazioni e proposte.
Da diversi anni propongo agli assessori che si sono succeduti alla guida dello sviluppo economico, una riqualificazione delle fiere nel periodo di San Michele e nel periodo natalizio.
Spesso queste fiere sono una semplice duplicazione del mercatino del sabato e niente hanno a che fare con tutte le fiere che, in tutte le città del mondo, rappresentano momenti qualificati di incontro dei consumatori con l’artigianato locale di qualità, le produzioni agroalimentari locali, il commercio di oggettistica tipico di questi momenti di festa.
Nei giorni scorsi ho appreso con immenso piacere della installazione in piazza di una scacchiera. Certo il sindaco avrà mutuato questa idea avendo osservato come in tante cittadine del Nord Italia al confine con la Svizzera e l’Austria è usuale trovare nei centri cittadini, luoghi di incontro e delle identità, anche tanti appassionati giocatori di schacchi, gioco che viene, in tante nazioni del mondo, insegnato nelle scuole.
Ricordo in numerosi viaggi a Salisburgo, città europea che amo, tanti momenti di sosta di fronte ad una scacchiera, ed attendendo per giocare, si parlava, si scambiavano opinioni con persone provenienti da tutto il mondo.
Chi sa se, anche tra gli ospiti del centro di accoglienza, non ci siano ottimi scacchisti. Molte di queste persone sono laureati ed istruiti.
È bello pensare al nostro centro come al centro di Salisburgo o come tante piazze di Pechino dove tanti cinesi, anche nei freddi inverni, si ritrovano a fare i balli di gruppo, sport vari, in un moltiplicarsi di colori, musiche ed esibizioni.
Anche a questo avrà pensato il Sindaco quando ha deciso di ricostruire uno spazio per i nisseni. A Salisburgo, nel periodo natalizio cosi come in numerosissime città tedesche, si allestiscono i Weihnachtsmarkts” (Mercati di Natale), o i “Christkindlmarkts” (Mercati di Gesù bambino), proprio nei centri storici e non si pensi che questi centri storici abbiano qualcosa di speciale rispetto al nostro, anzi tutt’altro.
E allora, se rivitalizzare il centro storico può passare anche attraverso questi mercati, cosi in tante parti del mondo, perchè non pensare ad un mercato, ovviamente non la semplice duplicazione del mercatino del sabato, in Centro Storico o se del caso una ipotesi di contestuale dislocazione anche di un mercato si fatto insieme a quello di Viale Regina Margherita
GIOVANNI GUARINO
PRESIDENTE PROVINCIALE CONFCOMMERCIO
View Comments
Forse non si è ancora capito che bisogna far accedere aziende esterne e non sperare nella realtà delle aziende locali, altrimenti non avremo mai uno sviluppo economico. Sicuramente l'esposizione di aziende locali è gratificante, ma forse alcuni non vivono la Città, e sono ben contento che possano girare il mondo o assumere incarichi pur non vivendo il catastrofismo locale, investendo le loro capacità nei Paesi Orientali,.
L'incarico che ognuno di noi assume è quello innanzitutto di toccare con mano, vivendo ogni giorno la crisi che ci attanaglia, come posso valutare la situazione di New York se vivo a Caltanissetta? Un Presidente di Associazione o un Amministratore di un Ente o un'Azienda si deve far carico di innovazione, studio dei mercati , invitare aziende estere ad esporre nella nostra Città, ricerca attiva con i sistemi informatici e invitare a fare la Fiera di San Michele con aziende estere che portino SOLDI e investano sulle realtà locali, lo studio attivo dei mercati, la collaborazione, e tutto quello che porti sviluppo e iniziative costruttive.
Presidente mi pare un po' insufficiente per il ruolo che riveste commentare posirtivamente la realizzazione della scacchiera.........Inviti il mondo a venire a giocare
Grazie
Condivido il pensiero di Giovanni Guarino, sarebbe ottimale se si riuscisse a trasformare la " fiera " di San Michele in una vetrina dei prodotti locali eno-gastronomici e dell'artigianato , che servirebbe per far capire ai nostri concittadini come sono importanti e vitali per l'economia , le aziende locali , spero che prevalga il buon senso di non " montare " tale fiera in via Rochester , che tanti disaggi ha provocato agli abitanti di via N.Colojanni e San Luca. E mi auguro che la "lobby" degli ambulanti e dei paninari non imponga alla città , la fiera delle cineserie e dei venditori ambulanti irregolari, e stendiamo un velo pietoso sulla validità culturale ed economica di tale manifestazione organizzata come negli anni scorsi.
PS. non si danneggerebbe nessuno , perché il 90% degli ambulanti che montano alla fiera di San Michele sono gli stessi che montano il sabato .
giustissimo l'intervento del Presidente Guarino, fiere e mercati si, ma che non siano la tremenda brutta copia del mercatino del sabato. Vanno scelti i temi e selezionati gli espositori e soprattutto vanno uniformate le bancarelle in forma, dimensione e colori.
Sarebbe un altro passo verso la civiltà , ma c'è ancora tantissimo da fare.
La cruda e dura verità è che possiamo fare tutti i mercatini che vogliamo, tutti i localini e quant'altro che vogliamo, purtroppo Caltanissetta è una città che continua a non produrre reddito, se non consideriamo quello prodotto dagli uffici della pubblica amministrazione (per fortuna che ci sono). Se pensiamo soltanto a iniziative per spendere soldi non se ne esce. Dobbiamo prima fare qualcosa per produrre reddito e poi a come spenderlo...
Poi a Salisburgo non hanno i problemi di Caltanissetta e un reddito pro-capite nemmeno paragonabile, e siccome la conosco anche io, nel centro di Salisburgo non ho mai visto angoli con rifiuti di ristrutturazioni, materassi bruciati e non, mobili abbandonati e immondizia di ogni genere come nel nostro centro storico.
Bisogna prima pensare ai bisogni primari e poi al resto...la scacchiera va bene anche se a Caltanissetta, non so quanta gente sappia "veramente" giocare a scacchi essendo un gioco basato sulla matematica...
Le fiere ormai sono eventi folcloristici anacronistici, la componente religiosa è solo il pretesto per montare bancarelle di robaccia cinese e chioschi per i panini; altrimenti non si spiegherebbero le chiese desolatamente vuote la domenica mattina.
Purtroppo il mondo cambia molto rapidamente e noi stiamo ancora dibattendo su dove mettere le bancarelle per la festa di San Michele e a fare una scacchiera in piazza.
I latini dicevano che al popolo bastava solo dargli "panem et circenses" (pane e giochi): purtroppo i giochi sono rimasti è il pane che comincia davvero a scarseggiare.
Pienamente d'accordo.
Tutti quelli che non hanno più vent anni ricordaranno le vecchie fiere di una volta, ben altra cosa rispetto alla "settimana di mercatino" che adesso si tiene due volte l'anno.
Capisco che non tutto dipende dall'amministrazione, però un'adeguata e pianificata organizzazione consentirebbe di tornare ai fasti di un tempo.
Il problema è sempre quello: usare un pò di inventiva, osare un pò.. Comprendo che la mancanza di intraprendenza è insita nel nostro dna; e ce ne accorgiamo già dai locali presenti in città.
Apre una pizzeria, un ristorante: nulla di nuovo sotto il sole; i nomi sono sempre diversi, magari suggestivi, evocativi, addirittura esotici, ma nella realtà non trovi alcun elemento davero distintivo.
In città come Catania, anche la piccola birreria, la piccola pizzeria, soprattutto in centro, offrono prodotti, servizi e anche arredamenti davvero differenti e distintivi.