“La Sicilia è arrivata a un punto di non ritorno, ma c’è la possibilità di ricominciare. Su dieci miliardi dei fondi europei 2007/2013 ne sono stati spesi soltanto sei. Non è possibile che i responsabili non facciano nulla. La Classe dirigente ha la responsabilità di spingere Regione e Comuni a fare. E oggi siamo qui per raccogliere le proposte della Classe dirigente locale”. Così il direttore del Quotidiano di Sicilia, Carlo Alberto Tregua, ha aperto i lavori, ospitati dalla Camera di Commercio del capoluogo nisseno.
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Per il vice presidente della Camera di Commercio, Calogero Giuseppe Valenza, “oggi più che mai dobbiamo abituarci ad avere comportamenti europei, utilizzando al massimo le risorse disponibili e fornendo indicazioni concrete per la situazione di grande difficoltà che stiamo vivendo. Occorre anche snellire le procedure e favorire il rilascio delle autorizzazioni per le imprese, evitando inutili percorsi tortuosi”.
A tal proposito, Tregua ha invitato il capogruppo all’Ars del Movimento Cinque Stelle, Giancarlo Cancelleri, presente all’assise, a farsi promotore di un ddl per il rilascio delle autorizzazioni alle imprese, che preveda un solo articolo, “se non esplicitamente negate, entro trenta giorni”. Secondo Cancelleri la proposta è “molto interessante, perché la burocrazia uccide lo sviluppo e in questo la Regione ha la massima responsabilità. In questi anni si è parlato solo di assistenzialismo, dimenticando lo sviluppo economico. Questo non sta avvenendo neanche adesso, come dimostra anche la Finanziaria ter in corso di approvazione. L’Isola ha tante cose da offrire, ha molte teste pensanti, ma molte di esse fino a oggi sono rimaste in silenzio – ha aggiunto -. Porterò tutte le proposte di oggi all’attenzione del presidente Crocetta”.
Il presidente dell’Irsap, Alfonso Cicero, riprendendo il discorso sui fondi europei non spesi in Sicilia nel settennio 2006-2013, ha dichiarato che “non soltanto occorre spendere le risorse, ma occorre spenderle bene. Le aree industriali siciliane hanno 300 milioni di euro di debiti dovuti soprattutto alla cattiva gestione. Dobbiamo ricostruire dalle macerie e dai guasti provocati nel passato, ma questa non può essere una scusa per fermarci. La legge regionale 8/12 è intervenuta per risanare un sistema marcio, che in passato ha consentito anche alla mafia di rimanere nelle aree industriali”.
Sullo sviluppo locale, il commissario straordinario uscente dell’Asp di Caltanissetta, Giorgio Santonocito, punta sul Consorzio universitario: “Quando Caltanissetta avrà tanti giovani al lavoro potrà puntare a una sua primavera”.
Stefano Alletto, presidente dell’Ordine nisseno degli Architetti, ha lanciato “il progetto Riuso per la riqualificazione urbanistica. Caltanissetta – ha ricordato Alletto – ha periferie urbane che nel giro di qualche anno saranno in situazione di elevato degrado ed è lì, oltre che nel centro storico, che si deve intervenire, con l’edilizia sostenibile”.
Una linea condivisa da Antonio Giannone, segretario generale della Cgil nissena. “Una grande opportunità può venire dall’edilizia, dalla messa in sicurezza dei centri storici e delle periferie. Possiamo sfruttare i fondi europei, riprogrammando gli interventi per azioni concrete. Il sistema delle imprese edili è in grande sofferenza e molte professionalità di cui disponeva la Sicilia sono fuggite al Nord o all’estero”. Gli ha fatto eco Fabio Salvatore Corvo, presidente dell’Ordine provinciale degli Ingegneri: “Bisogna stimolare il social housing, utilizzando il patrimonio immobiliare esistente aiutando giovani coppie, famiglie monoreddito, anziani, studenti e stranieri, come avviene nel Nord Europa. L’obiettivo è puntare su un partenariato pubblico-privato per agevolare i tempi di questi progetti. Si andrebbe a coprire una serie di esigenze che in questi anni si sono via via ampliate”. Sulla scia anche il presidente del collegio dei Geometri, Luigi Pio Mammano: “Sull’housing sociale ho trovato disponibilità da parte di potenziali investitori, ma serve una collaborazione di soggetti pubblici. Tuttavia – ha precisato – sulla valorizzazione degli immobili abbiamo dato inizio a una serie di iniziative che, almeno per il momento, non hanno trovato risconto nelle istituzioni locali”.
Giovanni Guarino, presidente della Confcommercio di Caltanissetta, ha annunciato la creazione di una rete distributiva di piccoli negozi, rivolta all’estero. “Se il piccolo viene aiutato nella sua crescita – ha dichiarato Guarino – può diventare grande”.
Salvatore Pasqualetto, segretario provinciale Uil, ha posto l’accento sulla concertazione. “E’ fondamentale – ha detto – che i protagonisti del territorio, come in questo caso, dialoghino fra loro”. Tema ripreso dal presidente della Confesercenti, Giovanni Lillo Randazzo:” In questa provincia per andare avanti occorre fare sistema”.
Il presidente del Consiglio notarile, Giuseppe Pilato, ha offerto al sindaco Ruvolo “il supporto gratuito dei notai al Comune”. ”Dobbiamo collegare – ha aggiunto, come esempio – i nostri terminali e quelli degli altri professionisti con quelli del Comune per favorire in ogni modo una rapida lavorazione delle pratiche burocratiche”.
Sulle potenzialità inespresse del turismo locale si è soffermato il segretario generale della Cisl, Emanuele Gallo: “Abbiamo realizzato un report fotografico dei siti di interesse culturale del territorio, confrontando anche gli orari di apertura sul web. Ebbene, i siti sono risultati sempre chiusi. Se vogliamo investire nel turismo possiamo farlo ma occorre prima di tutto valorizzare ciò che abbiamo”.
Per il direttore di Confcooperative, Stefano Spampinato, “dobbiamo snellire le procedure burocratiche, favorire l’accesso al credito e i pagamenti alle imprese da parte della Pa. Riteniamo che lo strumento delle cooperative possa essere una risposta fondamentale per il territorio, ma occorrono strumenti concreti per favorirne la crescita.
Il presidente dell’Ordine degli avvocati del Foro di Caltanissetta, Giuseppe Iacona, ha posto l’accento sulla giustizia locale. “Studi recenti – ha ricordato – hanno dimostrato come essa sia strettamente legata al Pil”.
Dopo avere ascoltato le proposte della classe dirigente nissena, il neosindaco Giovanni Ruvolo ha lanciato il progetto di un Policlinico del Centro Sicilia. “Il Cefpas, il Consorzio universitario nisseno e l’ospedale S. Elia possono formare un Campus biomedico di grande attrattività”. “Abbiamo delineato tre ambiti fondamentali per la città – ha precisato Ruvolo -. Per prima cosa l’agroalimentare, con la valorizzazione del prodotto locale e la trasformazione dello stesso. Bisogna puntare su un brand riconoscibile, realizzando prodotti di nicchia riconoscibili in tutto il mondo. Serve una sinergia fra tutti gli attori nisseni. L’Ufficio Europa del Comune sta già formando una task force per centralizzare tutte le possibilità offerte dai fondi Ue, sia a livello interno che per gli imprenditori”. Il primo cittadino ha annunciato la richiesta di “attivazione di una zona franca per permettere alle aziende di defiscalizzare gli investimenti”. Altro aspetto – ha continuato Ruvolo – “è la riqualificazione del centro storico. Ci sono i fondi europei disponibili e qui non ci è consentito fallire e chi è furbo aguzzerà l’ingegno e inizierà a investire. Nei giorni scorsi siamo stati alla Provvidenza, un quartiere degradato, se sarà così anche fra cinque anni mi dimetterò”. Ultimo aspetto, quello della cultura. “Proprio oggi Comune e Diocesi si sono accordati per inserire il Museo diocesano nella rete dei musei cittadini da offrire a turisti e scolaresche, in particolare”. Infine, Ruvolo ha annunciato che fra circa otto mesi il dialogo fra Comune e cittadini sarà digitalizzato. “Dobbiamo garantire massima trasparenza e stiamo producendo un regolamento per le regole della partecipazione- ha detto infine Ruvolo -. Ogni cittadino che vorrà impegnarsi avrà luoghi dedicati, anche per controllare l’amministrazione”.