CALTANISSETTA – Ore 18:50, al Tc Villa Amedeo gli spettatori assiepano ogni centimetro quadrato del circolo, in campo, per la finale del Challenger Città di Caltanissetta, lo spagnolo Pablo Carreno Busta e l’argentino Facundo Bagnis. Salgo velocemente a prendere una bottiglietta d’acqua nella players lounge, l’afa è opprimente. Entro nella sala e noto poco più di 70 persone che seguono la televisione con estremo interesse, quasi ipnotizzati; sono basito, fra me e me penso, ma come fuori si gioca la finale e voi state qui a guardare la tv, potevate guardarla a casa. Mi avvicino e guardo lo schermo: si trasmette la diretta televisiva, su Supertennis, del Challenger nisseno.
In questa immagine, è raccontato tutto il challenger che ha proiettato il capoluogo nisseno sul tetto del mondo: in questa settimana è stato il torneo più importante del pianeta su terra battuta.
Andiamo con ordine per raccontare il fascino della giornata. Parla spagnolo la XVI edizione del Challenger Cmc Città di Caltanissetta, 106.500 euro di montepremi massimo per la categoria. Davanti a circa 1500 spettatori presenti nel centrale di Villa Amedeo, la prima testa di serie del tabellone, Pablo Carreno – Busta ha sconfitto il mancino argentino Facundo Bagnis, in tre set 4-6 6-4 6-1, dopo una battaglia di oltre due ore. Un match che valeva, per il valore dei due protagonisti, un incontro di un torneo Atp 250.
L’inizio della manifestazione è stato affidato al maestro violinista Francesco Nicolosi, accompagnato dal pianista Raul Perna, che ha regalato note intrise di emozioni. Pubblico prigioniero della musica che ha scandito il ritmo con il battito delle mani, in particolar modo all’ingresso dei raccattapalle e giudici di linea accompagnati dalla “Marcia di Radetzky”.
Poi i due veri protagonisti della contesa sono entrati nel Centrale. Lo spagnolo dopo un primo set con alti e bassi, anche per merito del mancino argentino, dal secondo set in poi ha elevato il livello del suo gioco. Nel terzo e decisivo set, l’allungo del tennista di Gjon che grazie alla vittoria a Caltanissetta, avvicinerà il suo best ranking, 58 lo scorso aprile.
A fine incontro l’allievo di Javier Duarte, ha ringraziato il pubblico, non senza complimentarsi con il finalista. “E’ stato un confronto molto duro, Facundo è stato un valido antagonista, è veramente bello giocare davanti ad un pubblico così numeroso, non mi è mai capitato di vedere in un challenger tutto questo entusiasmo e calore”.
Presenti alla premiazione il presidente del Tc Caltanissetta, Michele Trobia, il direttore del torneo, Giorgio Giordano, il neo sindaco di Caltanissetta, Giovanni Ruvolo che ha premiato il vincitore e il project manager di Cmc Ravenna, Pier Francesco Paglini, che ha premiato l’altro finalista.
Il primo cittadino del capoluogo nisseno ha speso parole importanti per il challenger: “Felice di vedere tanto pubblico, non faremo mancare il nostro sostegno a questa meravigliosa manifestazione”.
Significativa la dichiarazione di Paglini: “Io ringrazio il presidente che ci ha ringraziati per l’appoggio, ma siamo noi a ringraziare il torneo per la visibilità che ci ha regalato. Considerato il nostro lavoro, lo consideriamo un modo per scusarci per il disturbo che arrechiamo”.
Premiati anche l’ottimo supervisor Carmelo Di Dio, che ha gestito in maniera egregia il torneo, e l’arbitro della finale, Nicholas Stellabotte.
Anche quest’anno, nonostante le bizze del tempo, inusuali per il periodo, il pubblico ha risposto in maniera egregia, riempiendo le tribune dell’ospitale circolo nisseno. Per la Città di Caltanissetta, e per tutta la regione, la soddisfazione di essere stata per una settimana la capitale del tennis mondiale su terra rossa.
Perla conclusiva, l’esilarante show comico di Tony Matranga e Emanuele Minafò: davvero irresistibili. I due palermitani, reduci della trasmissione televisiva “Made in Sud” in onda ogni settimana su Rai Due, sono stati lungamente applauditi così come le Serio Sisters, che con le loro cover trascinanti hanno preceduto l’esibizioni dei comici.