PALERMO – La Sicilia brucia. Come ogni anno. Inesorabilmente. Come sempre accade, il vento di scirocco, le alte temperature e la mano infida delluomo stanno favorendo il proliferare di incendi. Incendi, roghi che stanno mandando in fumo ettari di macchia mediterranea e di boschi. La provincia più colpita è quella di Palermo. Le fiamme hanno investito il promontorio di Capo Zafferano nel territorio di Santa Flavia, distruggendo ettari di vegetazione e minacciando diversi villini. Fiamme anche a Carini, Villabate, e Casteldaccia. A Santa Cristina Gela in azione un canadair per domare un rogo che sta interessando una vasta zona alle porte del comune. Incendi anche a Termini Imerese, in contrada Chiarera. Anche qui le fiamme stanno minacciando diversi villini. E sempre per un incendio lautostrada A19 Palermo-Catania è stata chiusa al traffico tra Termini Imerese e la zona industriale. In provincia di Ragusa, invece, le fiamme hanno investito una vasta area a Chiaramonte Gulfi, in contrada Picciotto. Mentre nel Catanese un incendio sta mandando in fumo una pineta a Nicolosi, dove un camping è stato evacuato. Sul posto insieme ai vigili del fuoco sta operando il personale della forestale. La zona viene sorvolata da un elicottero della protezione civile. Roghi anche in provincia di Enna, a Nisosia. A Caltanissetta un incendio sta distruggendo decine di ettari di bosco in contrada Ficari, a Mazzarino. Anche a Pantelleria sono divampati roghi che minacciano i boschi più belli dellisola, come quelli di Monte Gibele. In tale contesto, una cosa è certa: mezzi e uomini antincendio scarseggiano. La campagna antincendio per lestate 2014 è pronta a partire – aveva assicurato la scorsa settimana l’assessore regionale al Territorio e Ambiente, Mariarita Sgarlata – elicotteri inclusi. Promessa disattesa, ma il presidente della Regione Crocetta ha ineffabilmente aggiunto che da venerdì 27 giugno 2014 saranno in funzione sette elicotteri per il servizio antincendio e che in settimana verrà convocata una conferenza di servizi, con i dirigenti della Forestale e della Protezione civile per esaminare le procedure. I sindacati Fai, Flai e Uila, inoltre, hanno annunciato che grazie alle loro pressioni da giovedì prossimo partirà a Catania il servizio antincendio boschivo.
Con grande preoccupazione prendiamo atto che la flotta aerea dello Stato per la lotta gli incendi è stata ridotta ulteriormente rispetto al 2013, quando era già stata dimezzata. Le attuali condizioni economiche afferma il premier Renzi consentiranno di avere a disposizione una flotta aerea con un numero di velivoli inferiore rispetto al 2013. In sostanza, mentre lanno scorso cerano a disposizione 15 Canadair e un elicottero Ab 412 dei vigili del fuoco, oltre a due elicotteri Eriksson S64 e un altro Ab 412 delle Capitanerie di Porto per un periodo limitato di tempo, questanno la flotta sarà composta con ogni probabilità dai Canadair e dagli Eriksson S64. Alla luce di quanto delineato dice dunque il premier risulta evidente lopportunità che le Regioni provvedano ad attivare e innovare le strategie di impiego delle proprie risorse, anche mettendo a fattor comune, in particolare con le regioni limitrofe, i mezzi disponibili, valutando la possibilità di definire gemellaggi tra Regioni e tra queste e le province autonome. Gemellaggi intesi non solo come scambio di esperienze e conoscenze tra strutture ed operatori ma, soprattutto, come strumento di potenziamento del dispositivo dintervento. Renzi, ovviamente, ha scritto anche al presidente della Regione Siciliana Crocetta. Anzi, proprio la Sicilia è la Regione che preoccupa maggiormente la Protezione civile. Nei giorni scorsi anche il capo della Protezione civile Gabrielli aveva scritto al presidente Crocetta chiedendo che la situazione fosse risolta. E indispensabile per le Regioni dotarsi di una propria e adeguata flotta antincendio, poiché non può essere sufficiente contare solo e unicamente sul concorso della flotta aerea dello Stato che, in base al principio di sussidiarietà sancito anche dalla legge 353/2000, deve garantire, con un numero ridotto di mezzi aerei rispetto agli anni passati, il supporto a tutte le regioni d’Italia in una materia che, è bene ricordarlo, è di competenza delle Regioni ha ribadito Gabrielli.
Che dire? Noi ambientalisti, noi di Italia Nostra non possiamo non evidenziare i nefasti effetti dell’art. 12 della Finanziaria siciliana, che riorganizza le risorse umane nel settore forestale e della prevenzione degli incendi, con un accorpamento degli operai antincendio (gestiti sino allo scorso anno dal Corpo forestale regionale) con quelli addetti alla manutenzione dei boschi (gestiti dall’Azienda foreste demaniali). Una norma che inevitabilmente produrrà l’effetto di bloccare importanti attività per la tutela del territorio e avrà leffetto di scardinare assetti organizzativi ben funzionanti. La convenzione sottoscritta dal Corpo forestale e dallAzienda foreste demaniali appare come un inestricabile labirinto burocratico, capace soprattutto di rendere nullo, inefficace il servizio antincendio dellIsola del Sole.
Leandro Janni – Presidente del CR Italia Nostra Sicilia