Con la nota inviata al Comune, nel settembre 2011, l’arciprete segnalava il sollevamento del pavimento del sagrato causato dalle radici degli alberi nonché la presenza di api e insetti gravemente nocivi e dannosi per i fedeli che si recavano in chiesa.
“Inoltre – faceva notare l’arciprete nella sua segnalazione – uno degli alberi è sicuramente ammalato e non è perpendicolare, mentre quello ubicato a nord della chiesa oltre ad avere dei rami molto lunghi, quasi a toccare la facciata della chiesa, presenta il fusto con un’inclinazione tale da dare sospetti per la stabilità dello stesso, in particolare quando c’è vento”.
“L’intervento di ieri era necessario non solo per salvaguardare l’incolumità della Chiesa Madre e dei cittadini – ha detto il sindaco Gianfilippo Bancheri – ma anche per una questione di inquinamento visivo architettonico. Lo stesso motivo per cui è stato tolto, alcuni anni fa, l’albero sul sagrato della chiesa di Sant’Antonio durante i lavori di restauro. Anche perchè è il Comune che risponde dei danni a cose e persone come risulta chiaramente nel parere legale che abbiamo chiesto prima della decisione. In particolare – si legge nel parere – il Comune ha l’obbligo, per prassi amministrativa, di provvedere alla manutenzione, anche preventiva, dei luoghi di culto cattolico; mentre risponde ex articolo 2015 del codice civile di danni per omessa o cattiva custodia dei propri beni. L’intervento di ieri non mette in discussione la sensibilità e l’attenzione che abbiamo per il verde urbano. Desidero ricordare che questa amministrazione, tra le altre iniziative per l’ambiente, nell’ambito della giornata dell’albero promossa dal Ministero dell’Ambiente, nel 2013 ha fatto piantumare nella zona a valle del Castello dei Normanni 35 tra piante di macchia mediterranea, carrubbi ed olivastri e leccio per ricordare i nati del 2013”.