Formazione: patto Confindustria-Regione per 100 ‘export manager’

Giorgio Cappello

Giorgio Cappello

PALERMO – Formare 100 export manager; prevedere per cassintegrati o lavoratori in mobilita’ corsi formativi che rispondano alle reali esigenze del mercato; e attivare un sistema che preveda meno aula e piu’ formazione on the job. Sono queste le richieste che oggi, in occasione del comitato della Piccola Industria di Confindustria Sicilia, il presidente Giorgio Cappello ha sottoposto all’assessore regionale alla Formazione, Nelli Scilabra, presente al tavolo. “La Piccola Industria siciliana – ha detto Cappello – si e’ posta un obiettivo ambizioso: triplicare l’export entro il 2020, vista la grave crisi del mercato interno. Centrare quest’obiettivo significherebbe rimettere in moto l’economia di questa regione. Ma per riuscirci e’ necessario dotare le imprese di una ‘cassetta degli attrezzi’ all’interno della quale un ruolo fondamentale e’ rappresentato dalle risorse umane”. Gli ‘export manager’, “ragazzi che conoscano le lingue straniere, che abbiano conoscenza dei mercati e che siano disposti a viaggiare per vendere i prodotti che le imprese offrono”, sono descritti come “ambasciatori del made in Sicily”. Per Cappello, infatti, “e’ inutile continuare a finanziare corsi che sfornano lavoratori gia’ fuori mercato. La formazione, cosi’ come le imprese, deve essere sempre al passo con i tempi e con la rapidita’ dei mercati. Altrimenti e’ del tutto inutile. O meglio, serve solo a foraggiare clientele”. Richieste accolte in pieno dall’assessore Scilabra: “Questo governo ha attivato un percorso preciso, nella convinzione che la formazione per essere competitiva non possa prescindere dal dialogo costante con le forze produttive, con le scuole e con le universita'”

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