Indubbiamente negli ultimi ventanni la politica ambientale ha assunto importanza, centralità in Europa. In Italia, le politiche economiche e sociali della sostenibilità, dopo alcuni tentativi significativi, hanno registrato battute darresto o gravi passi indietro.
Le proposte ecologiste e ambientaliste possono essere il cardine di un cambiamento e di un nuovo orientamento: una grande occasione per il rilancio delleconomia e della stessa società e delle sue speranze, che non è certo concessa alle tradizionali politiche che vedono nellormai abusata catena lineare ricerca, innovazione tecnologica, prodotto, mercato la risposta alla crisi, lantidoto al declino.
Nel merito delle priorità sottese alle scelte politiche, la rivoluzione energetica, che riguarderà almeno i primi cinquantanni del XXI secolo, reclama che lItalia, e con essa la nostra Sicilia, recuperi il molto terreno perduto, ponendo da subito al primo posto luso efficiente dellenergia il risparmio energetico e le fonti di energia rinnovabile. Limpegno economico, tecnologico, amministrativo e organizzativo richiesto rende queste priorità incompatibili con un rilancio dellenergia nucleare. E comunque, se il nucleare è da respingere decisamente per motivi economici e di sicurezza, un ampliamento del ricorso ai combustibili fossili petrolio, carbone, gas naturale è incompatibile con il conseguimento della riduzione di CO2 prevista da Kyoto e dall’accordo Doha.
E comunque, noi riteniamo che sia venuto il momento, dopo più di cinquantanni di abusi e scriteriate devastazioni del territorio, di immaginare, progettare e porre in essere unalternativa al modello di sviluppo economico sbagliato, obsoleto fondato sulla raffinazione e sul petrolio, per riscoprire, pienamente, lanima verde ed eterna della nostra Isola. Unalternativa, una Sicilia altra basata sullo sviluppo equo e sostenibile, sul potenziamento della biodiversità, sulla bioagricoltura, sul potenziamento dellagroalimentare di qualità, sulla razionalizzazione, riqualificazione e potenziamento dellofferta turistica, sulla tutela e valorizzazione dello straordinario patrimonio storico, artistico e ambientale della Sicilia. E chi ha inquinato e avvelenato paghi e bonifichi. Basta con le trivellazioni nel Val di Noto, basta con le trivellazioni nel Canale di Sicilia, nel Mediterraneo! I cittadini di Milazzo, Gela, Priolo, Augusta meritano un altro destino, meritano di vivere in un a terra bella e sana. Lo abbiamo detto tante, tantissime volte in questi anni, e lo ripetiamo adesso.
E poi, la difesa del suolo, del paesaggio, la riqualificazione e rigenerazione urbana contro il degrado e per delle periferie vivibili, il recupero e la rivitalizzazione dei centri storici, più in generale la manutenzione creativa del territorio configurano settori nei quali favorire linnovazione tecnologica dei cantieri e dei processi, offrendo nuove, importanti opportunità di lavoro.
Le città, dove si incrociano i temi della mobilità, delle tecnologie avanzate, delle produzioni dematerializzate, delle risorse umane, della cultura e dellarte, costituiscono un segmento importante da cui ripartire per uneconomia moderna in una società sostenibile. Queste priorità pongono lesigenza di una transizione della società dalla quantità alla qualità, su un terreno più squisitamente politico.
E l’ecologismo non può essere soltanto una componente culturale e politica della società. Esso deve diventare elemento ispiratore delle idee-forza e delle politiche della sostenibilità nel governo dellEuropa, del Paese, della Regione.
Leandro Janni
Presidente di Italia Nostra Sicilia
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