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Caltanissetta, all’IPSIA “G. Galilei”: culture a confronto

Redazione

Caltanissetta, all’IPSIA “G. Galilei”: culture a confronto

Ven, 16/05/2014 - 23:23

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foto 1 (1)CALTANISSETTA – Allo scopo di sfatare pregiudizi ed affinché la conoscenza permetta il giusto approccio  nei confronti di altre culture, ma soprattutto per favorire l’integrazione  nel gruppo classe di quattro alunne provenienti dal Marocco,  l’insegnante Alù Michela, docente di Italiano e Storia presso l’Istituto professionale “G.Galilei” di Caltanissetta,concordemente con il D.S. Prof.ssa Loredana Schillaci particolarmente sensibile alla suddetta tematica, ha realizzato con due classi dell’indirizzo ” Servizi Socio Sanitari” uno studio sulle diversità culturali.

“Culture a confronto”  è stato il titolo di questo percorso. Nella fase  propedeutica le alunne sono state tutte impegnate  nell’attività di raccolta di  materiali riguardanti la religione,la cultura e le tradizioni del popolo islamico e del popolo cristiano,tra cui preghiere, ritualità,abitudini alimentari,consuetudini sociali.

 Martedì 6 maggio,  la prof.ssa M. Alù insieme alle professoresse M. Piccione e A. Vaccaro e con  le alunne delle due classi si sono recate in visita presso la Moschea di Caltanissetta e presso la Cattedrale  Santa Maria Nova di Caltanissetta per un approfondimento sugli aspetti spirituali e dottrinari delle due religioni.

Ad attendere il gruppo in Moschea c’era l’Imen  Abdelghani  con altri due collaboratori.  Dopo essersi presentate, alunne ed insegnanti sono state invitate a togliere le scarpe, ad indossare il velo e ad accomodarsi in Moschea.

Grande era l’emozione in ognuna di loro.

L’Imen  Abdelghani,  con molta semplicità  ha spiegato il significato della  Moschea per la comunità Islamica, ha parlato della preghiera del Venerdì ed  ha esposto i punti salienti della fede islamica: la testimonianza, le cinque preghiere quotidiane, l’elemosina, il pellegrinaggio a La Mecca, il digiuno del mese di Ramadan.

Alle ragazze, che con entusiasmo facevano domande, gli interlocutori hanno risposto con tono garbato, preciso ed esauriente.

A Francesca, a Martina e ad altre alunne, che con estremo interesse hanno richiesto ulteriori approfondimenti, hanno spiegato anche la differenza tra religione islamica e cultura islamica,in modo da chiarire eventuali equivoci nell’interpretazione della scrittura del Corano e facendo una netta distinzione  con fenomeni sociali che vanno ricondotti ad estremismi culturali di dubbia origine religiosa.

foto 2A questo proposito è stato molto emozionante anche il momento in cui l’Imen ha distribuito alle alunne dei libricini riguardanti le curiosità più diffuse circa  la cultura e la religione islamica.

Seconda tappa del percorso è stata la Cattedrale di Caltanissetta. Ad attendere il gruppo  c’erano il francescano Angelo Spina ed il Vicario della Cattedrale Padre Andrea Muscarello.

Il religioso,  signor Spina,  ha spiegato alle alunne che si occupa personalmente di extracomunitari da un po’ di anni e che grazie a questi incontri, per lui molto importanti, ha costruito rapporti di amicizia in varie parti del mondo, ha fatto esperienze molto significative e si sente  arricchito da tutte le culture che ha conosciuto durante la sua attività.

Subito dopo Padre Andrea  ha ripercorso le tappe salienti riguardanti la Cattedrale dal punto di vista storico, ha ricordato la  ricostruzione effettuata dopo la Guerra ed ha spiegato le caratteristiche delle varie cappelle, richiamando l’attenzione sulle straordinarie opere d’arte di immenso valore in essa presenti.

Ha spiegato perché il nome “Santa Maria Nova”, ha raccontato di San Michele e del suo miracolo contro la peste ( tra storia e leggenda),  dell’importanza dell’Altare Maggiore e dell’Organo che pare sia il più bello esistente in tutta la Sicilia. ( o l’Italia?)

Alunne e docenti  sono rientrate a scuola emozionatissime, con un bagaglio di conoscenze in  più ma, soprattutto, convinte che la coesistenza di culture diverse non presuppone  che vi sia la subalternità dell’una nei confronti dell’altra, ma che dal confronto fondato sul rispetto reciproco, possa nascere la vera integrazione intesa come solidarietà,  collaborazione e  scambio  di intenso valore.

Il percorso formativo è proseguito il giorno successivo quando le due classi,guidate dalla prof.ssa Alù, hanno visionato un documentario che affrontava le tematiche e i problemi dell’emigrazione negli anni cinquanta e sessanta vissuti dai nostri immigrati.

Dopo la visione del film è stato attivato un dibattito finalizzato alla riflessione sulle condizioni di vita degli emigranti,nella consapevolezza che i disagi e le difficoltà degli immigrati di oggi  nel nostro Paese sono gli stessi vissuti dai nostri connazionali, costretti a cercare lavoro e sopravvivenza in Paesi stranieri,quando gli “immigrati” eravamo noi.

A conclusione dell’attività formativa le alunne hanno mostrato capacità di interiorizzare nuovi stimoli utili per la crescita personale poiché sono state guidate all’attivazione di competenze di analisi e di valutazione delle  modalità comunicative tra le diverse culture ed hanno acquisito la consapevolezza di quanto sia importante  la conoscenza dell’altro per il reale miglioramento delle dinamiche relazionali e sociali .