CALTANISSETTA – Non ha risparmiato nessuno durante la presentazione della sua squadra. Michele Girratana è partito dai grillini, gli appartenenti al Movimento Cinque Stelle, che sono stati definiti : “La febbre di una fanatica protesta senza proposta”. Ha continuato con il Polo Civico “Si sono alleati con delle persone che di civico non hanno niente – ha ribadito- o sei il redentore (riferendosi a Giovanni Ruvolo ndr) o hai preso un abbaglio. Non pensate che Ruvolo possa redimere persone come Peppe Galle, Angelo Lo Maglio e Gianluca Miccichè”. Poi è stata la volta del Centro Destra, gli ex amici di Michele Giarratana, che hanno deciso di appoggiare Gioacchino Lo Verme. “Noi abbiamo ragione e loro hanno torto -ha tuonato Michele Giarratana- hanno venduto la loro politica ad una lista civica rissosa”.
Tra le considerazioni le accuse e le invettive che in realtà in campagna elettorale ci stanno tutte, un passaggio è stato dedicato alle opere di compensazione della 640. “Sono spariti i soldi delle opere di compensazione della 640 e nessuno dice niente –ha aggiunto-“. ” Noi siamo liberi, io non sono il burattino di nessuno, noi non abbiamo padroni”. Questa la chiosa finale dell’intervento del candidato sindaco di Caltanissetta Protagonista.
Andiamo alla squadra, Giarratana si presenta alla città con tre liste, Caltanissetta Protagonista, Grande Nissa e Giarratana Sindaco. Quattro gli assessori scelti tre uomini e una donna. Calcedonio Agnello commercialista, Massimo Siracusa medico ortopedico, Arcangelo Pirrello geologo e Lucia Collerone scrittrice.
Lo stile americano è rimasto, convention, tutti i protagonisti in piedi, niente tavoli, niente discorsi preparati e per concludere anche inno finale e Carmela fist lady in pectore che sale sul palco per abbracciare il marito. L’ America insegna, la Sicilia impara. Non siamo diventati la cinquantunesima stella ma c’è sempre tempo.