CALTANISSETTA – Come avevamo annunciato in esclusiva domenica 6 aprile, il sindaco Michele Campisi non sarà il candidato di NCD. Il primo cittadino aveva dichiarato, sempre in quella domenica, che sarebbe stato disponibile a fare un passo indietro se si fosse trovato un candidato alternativo in grado di coalizzare tutta l’area di centrodestra. La conferenza stampa di chiarimento e che potrebbe riservare molte sorprese (tanti i sassolini nella scarpa) sarebbe stata fissata per venerdì 18 aprile. Destino vuole che sia Venerdì santo, giorno della morte del Signore: la metafora comporta nello stesso giorno, il “decesso” dell’amministrazione Campisi e di un centro destra, già da tempo in fase “terminale”. In realtà Campisi non era, e non è gradito, a Forza Italia e anche all’interno del suo partito non mancano i “falchi”.
Raccontiamo le ultime frenetiche ore. Nel corso della serata si è svolto l’ennesimo vertice con Alessandro Pagano; presenti oltre al sindaco, Andrea Milazzo, Peppe Cigna, Rino Bellavia, Peppe Firrone, Michele Vecchio e Ilario Falzone. Consueto politichese e bla bla introduttivo sino a quando non ha preso la parola Michele Campisi, apparso molto avvilito. Il sindaco ha manifestato tutte le sue perplessità, evidenziando come nelle ultime settimane non abbia sentito l’appoggio totale del suo partito ma anzi notato atteggiamenti da “falchi” e non di colombe di alcuni appartenenti a NCD. Campisi, consapevole di come la città non riesca a percepire il lavoro di moralizzazione e di riordino dei conti compiuto nel suo quinquennio, peraltro segnato da una feroce crisi economica, dalla spending review e dalle voci “distruttive” che hanno sopravanzato i meriti, ha concluso dicendo: “Io dico basta, ma sono pronto a spendermi senza remore per il nuovo candidato dell’NCD”. A quel punto molti dei presenti hanno mostrato amarezza, mestizia, avvilimento per le parole espresse dal sindaco. Resta da capire chi siano stati i presenti realmente intristiti dalla decisione del sindaco e chi invece coloro i quali hanno soltanto “simulato”. Poco dopo, si è immediatamente attivato un canale con Gioacchino Lo Verme; una serie di telefonate per tentare di trovare il nome condiviso e condivisibile. La situazione è tutt’ora in divenire e considerata la crisi che attraversa il centrodestra, l’indicazione di Lo Verme potrebbe nelle prossime ore subire una repentina accelerazione.