L’Associazione ha richiesto al Questore Filippo Nicastro, l’intervento della Polizia di Stato, sulla specifica tematica del “cyber bullismo”, ampiamente trattata in questi ultimi mesi dalla Questura di Caltanissetta.
L’intervento di apertura dell’incontro è stato quindi a cura dell’Ispettore Superiore sups Salvatore Falzone dell’Ufficio Stampa, il quale ha illustrato ai ragazzi quali sono i meccanismi che possono suscitare effetti di disinibizione quando sono online, piuttosto che l’adozione di meccanismi di disimpegno morale attuati inconsciamente dagli stessi per giustificare a posteriori i loro comportamenti sbagliati. L’ispettore Falzone ha illustrato quali sono i reati e le relative pene cui si va in contro quando si detengono o inviano filmati hot di contenuto pedopornografico, quali sono i reati che si commettono quando si prende di mira, insulta o denigra un compagno.
Si è parlato di social network – dei più noti: facebook, twitter, instagram, youtube e dei meno noti, ma con potenziali effetti devastanti sui giovani più vulnerabili, quale ad esempio: ask – dei programmi di messaggeria telefonica, quali: whatsapp, wechat, viber, tango, telegram ecc., ma soprattutto di snapchat.
Sono stati commentati i recenti fatti di cronaca che hanno visto giovani adolescenti quali vittime di cyber bullismo e cyber stalking, in ultimo due episodi avvenuti nella città di Palermo, dove alcuni adolescenti minorenni, tra cui con meno di 14 anni, hanno girato un video hard, postandolo successivamente su youtube e si è commentato un fatto di aggressione avvenuto nei giorni scorsi proprio presso l’Istituto scolastico in argomento. L’Ispettore Falzone ha concluso il suo intervento con la proiezione di un video inchiesta realizzato dal network “Euronews”, trasmissione “Frontline”, nel quale è stata intervista una vittima di bullismo che, grazie alla richiesta di aiuto è riuscita a liberarsi dalle sofferenze inflittele dai cyber bulli.