Non è una favola ma una storia da … Oscar, quella di Giuseppe Vasapolli, sancataldese trentenne, compositore che si è ritagliato con talento e perseveranza, un ruolo da protagonista nella notte del cinema mondiale ad Hollywood: ha creato la musica della mitica passerella rossa, universalmente nota come Red Carpet. Lui non è nuovo a queste magie con le sette notte: il suo talento aveva costruito la sigla degli “Mtv Awards” 2013, la premiazione hollywoodiana più famosa dopo quella gli Oscar, trasmessa in oltre 60 paesi nel mondo.
Vasapolli, vive tra San Cataldo, nel Nisseno, dov’ è nato, Palermo, dove insegna (al Conservatorio) e Los Angeles, dove ha fatto fortuna. Proprio nella città simbolo del sogno americano ha avuto inizio la promettente carriera di questo autore siciliano – che viene dalla classica e dal jazz – ammesso al prestigioso programma in “Scoring For Motion Pictures and Television” della University of Southern California, una delle più famose università americane. «È cominciato tutto da lì – racconta Vasapolli – Il programma di film scoring, attualmente il più autorevole, è strettamente connesso con l’ industria del cinema hollywoodiano. Così ho conosciuto registi, produttori e compositori che a poco a poco hanno cominciato a fare affidamento su di me. Ho scoperto questo master dopo aver letto la biografia del compositore italiano Marco Beltrami che ha compiuto lo stesso percorso di studi». Tra i grandi nomi che hanno segnato la sua formazione d’ oltreoceano compare Thomas Newman, che ha firmato colonne sonore di film del calibro di American Beauty, Le ali della libertà e Il miglio verde. «Lui – continua – è stato il mio mentore per tutto l’ anno. Andavo nel suo studio molte volte e per me è stata un’ occasione di grande crescita. Il momento più emozionante? Registrare la mia musica alla Warner Bros con un’ orchestra di sessantacinque elementi. Una sensazione indescrivibile». Ma come nasce una colonna sonora? E che tipo di rapporto s’ instaura col regista? «Il privilegio di far ascoltare le musiche al regista con un semplice pianoforte ce l’ hanno solo Ennio Morricone e John Williams. Da molti anni, infatti, i registi si aspettano di sentire le musiche completamente orchestrate e nella loro veste definitiva prima di essere registrate con l’ orchestra. Per questo motivo trascorro la maggior parte della giornata davanti al computer creando i provini delle musiche con librerie di suoni orchestrali e elettronici. Una volta ricevuto il montaggio definitivo del film comincio a scrivere scena per scena, dopo aver definito i temi, i suoni e il concept più appropriato per il film. Da qui parte un processo di revisione in base alle esigenze e ai suggerimenti del regista».
«Ho scritto le musiche per tre lungometraggi: il primo è una commedia – The Accidental Babe – e racconta le peripezie del protagonista che da “lui” diventa una “lei” per colpa del suo rivale in amore. Il secondo si chiama Four Decades Later, un film “on the road” che racconta del Vietnam visto quarant’ anni dopo da un gruppo di medici americani. Il terzo, intitolato Stepping High, è un film drammatico e narra le vicende di una ballerina professionista che, ritiratasi dalle scene, si ritrova a insegnare a una classe di liceali i veri valori della vita attraverso la danza». Ma cosa c’ è nell’ immediato futuro? «Ho appena finito di scrivere per un film musical intitolato The Bright Side, una storia d’ amore tra due giovani attori ambientata a Hollywood durante la seconda guerra mondiale». (Salvatore Falzone larepubblica.it)