Poi con passo veloce, si è diretto presso l’aula magna del liceo Classico “R. Settimo” per incontrare gli studenti dell’istituto (in particolare le classi del quarto anno). Un dialogo franco, a tratti affascinante, che ha interessato i giovani, attenti ascoltatori e poi vivaci interlocutori con una serie di domande, anche pungenti, che spaziavano dalla storia del bandito Giuliano, alla trattativa Mafia Stato, passando dalle stragi del 1992, Falcone e Borsellino, sino all’attualità con la vicenda dell’imprenditore bivonese Ignazio Cutrò.
Musumeci ha preso la parola alle 11:45 e inizialmente ha tratteggiato le competenze della commissione Antimafia, senza disdegnare interessanti spunti storici. “Parlare ai giovani è più difficile, più emozionante, necessario calibrare con attenzione le parole anche perché il ricettore del messaggio è più fragile. Presiedo la Commissione Antimafia Regionale, da poco meno di un anno: sono stato eletto all’unanimità dai 15 componenti. Il nostro compito è cercare le eventuali contiguità fra mafia e politica. Quest’organo è in vigore dal 1984 nel Parlamento siciliano, parlamento che è doveroso ricordare esiste dal 1140, fu il primo in Europa. Il concetto fondamentale, il messaggio è che non si cresce dove c’è mafia. La Mafia non cerca morti ammazzati, quello in realtà è un segnale di debolezza, ma alleati. Il congiungimento con imprenditoria e amministrazione genera un triangolo scellerato. Non è più un problema solo siciliano. Sentite comunemente parlare di mafia albanese, russa, rumena, per poi passare a quella cinese, messicana, nigeriana. Consorterie criminali che gestiscono, o tentano di gestire, affari diversi senza entrare in conflitto fra loro: appalti, droga, prostituzione, rifiuti tossici, risorse idriche”.
Musumeci, opera una convergenza della discussione sulla politica: “E’ deviante la ricostruzione di politica, uguale mafia”. Vi è la buona politica e la mala politica, ma la politica è indispensabile come l’acqua. La mafia è anarchia. Un poliziotto corrotto o corruttore, non può incidere sulla fiducia che nutriamo verso le forze dell’ordine che nella stragrande maggioranza lavorano con impegno e dedizione. Negli ultimi anni, dopo le stragi del 1992, il quadro è cambiato. Sono stati arrestati molti latitanti, la magistratura ha lavorato con dedizione e proficuità. Le condanne anche a danno di politici corrotti, dimostrano che è forte la volontà di cambiamento”. L’incontro con gli studenti si è concluso alle 13.15 ma per Musumeci la giornata era appena a metà.
Dopo l’applauso gioioso degli studenti, Musumeci si è intrattenuto con alcuni esponenti nisseni de “La Destra”, Giovanna Candura a Manuela Cigna, argomento le elezioni amministrative a Caltanissetta; alla cordiale e amichevole discussione ha preso parte anche Oscar Aiello (FI). Il presidente della commissione Antimafia si è poi diretto a Gela per un altro impegno istituzionale e dalla città del golfo ha poi fatto ritorno a Palermo.
httpv://youtu.be/3NhPQyOmlr0