Il Comitato di quartire San Domenico chiede di utilizzare per fini sociali la “Casa dello Studente” ( costati 2 milioni di Euro)

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CALTANISSETTA- Il Comitato di quartiere San Domenico, ha   proposto( circa due anni fa), in un incontro con S.E. il Vescovo alla presenza del Sindaco, del direttore IACP,  che i locali della Casa dello Studente, siti nel quartiere, vengano concessi in comodato d’uso  al Comitato di quartiere. Oggi,  assistendo dopo circa tre anni dalla sua ristrutturazione (spesi circa duemilioni di euro) al continuo abbandono, il comitato di quartiere San Domenico, rappresentato dal presidente Settimo Ambra, ritorna alla carica e richiede la concessione in comodato d’uso a titolo gratuito dei locali siti in Caltanissetta Vicolo Medina, ex Convento dei Domenicani oggi ristrutturato, da destinare a scopi sociali.I suddetti locali serviranno per svolgere esclusivamente le seguenti attività:

·        Punti d’incontro per le persone anziane che vivono in solitudine.

·        Unione di giovani per prevenire il disagio giovanile.

·        Centro d’unione e integrazione extracomunitari con corsi d’alfabetizzazione.

·        Accoglienza con posti letto a forestieri in visita a familiari presso strutture ospedaliere o penitenziarie.

·        Creazione laboratori di sartoria e informatica.

·        Mensa per anziani e soggetti svantaggiati.

·        Attività pastorale della Parrocchia.

·        Oratorio e Grest per i più piccoli.

·        Organizzazione mostre e convegni.

ANZIANI

Promuovere con il presente  progetto, azioni finalizzate in particolare a consolidare la partecipazione dei cittadini  meno giovani alla vita attiva del quartiere attraverso l’attuazione di un centro d’incontro e unione  per la terza età.

La realizzazione di tali Centri per un servizio pasti a domicilio o da servire   all’interno della struttura, visto come necessaria integrazione al sistema degli interventi a favore della permanenza degli anziani  al proprio domicilio, garantendo ai meno giovani non autosufficienti cura ed assistenza.

La logica secondo cui s’intende operare con il presente progetto, mira a spostare l’attenzione dall’anziano come utente di servizi  ed interventi, all’anziano come soggetto decisivo portatore d’esperienze, di competenze, di capacità pratiche, teoriche, storia e saggezza che lo pone come risorsa per il quartiere e l’intera comunità cittadina. 

GIOVANI

– Creare rapporti interpersonali basati sui fondamentali bisogni umani quali l’amore, la solidarietà e la crescita, necessità rivolte verso i minori bisognosi d’aiuto;

– Promuovere l’organizzazione e l’incremento delle tutele, delle garanzie giuridiche e sociali a favore dei giovani e degli adolescenti tutelando ed assistendo tutti i minori che si trovino in situazioni di povertà, rischio e privi di tutela,

-Promuovere e sostenere attività d’assistenza e di ricerca mediante interventi sociali volti a ridurre o eliminare situazione d’emarginazione e devianza minorile, in stretta operatività con la rete di servizi sociali territoriali;

-Creare protezione sociale con priorità per i giovanissimi e gli adolescenti in situazioni a rischio, garantendo uno spazio di riferimento, di partecipazione, di relazioni, d’affettività e aiutando i ragazzi in un futuro inserimento lavorativo.

-Formare i ragazzi e loro familiari affinché sappiano essere coscienti, creativi, critici, responsabili, partecipativi e solidali, capaci in futuro di contribuire al cambiamento ed alla trasformazione della società ingiusta nella quale vivono.

-Creare coscienza nei giovani circa l’importanza del frequentare la scuola, valorizzare il linguaggio orale e scritto;

– Sviluppare le potenzialità del ragazzo su cultura, musica, teatro, pittura, danza, sport, artigianato, informatica, ecc.

– Rafforzare i concetti affettivi di famiglia e amicizia;

-Sviluppare un programma di formazione basato sulla costruzione della personalità e sull’integrazione nella società, focalizzando sul rispetto dei diritti e dei doveri.

-Educare i ragazzi alla professionalità, introducendoli nel mercato del lavoro.

EXTRACOMUNITARI                                      

Sviluppare un progetto sulle problematiche dell’immigrazione, per condurre  un’attività a vasto raggio, tesa a sperimentare metodologie d’intervento innovative per favorire l’integrazione sociale e culturale degli immigrati e rifugiati, e a realizzare servizi in grado di rispondere alle esigenze conoscitive e operative di quel sempre più vasto pubblico a confronto con i cambiamenti sociali e culturali legati all’immigrazione.

Da questo punto di vista i luoghi principali per un’azione efficace sono: la socializzazione, la scuola, soprattutto, ma anche spazi d’aggregazione, i centri sportivi, i luoghi d’incontro, ecc. con possibilità di confrontarsi con la nuova realtà in cui sono immersi e di cui sono loro stessi gli attori. Conoscendo e apprezzando la ricchezza della diversità, impegnandosi a non rinunciare alle proprie radici, ma a valorizzarle e considerarle preziose.

CORSI DI ALFABETIZZAZIONE

La finalità  dei corsi della lingua italiana è quella di rendere i partecipanti in grado di comprendere e comunicare e, dunque di permettere di adoperare la conoscenza linguistica come strumento autonomo nella società d’accoglienza.

L’insegnamento è destinato in genere a chi è appena arrivato in Italia ed ha bisogno di acquisire subito gli strumenti necessari ed indispensabili per una “comunicazione di sopravvivenza” I campi linguistici d’apprendimento sono legati ad attività quotidiane dal cercare  lavoro, al funzionamento sui servizi sul territorio.

ACCOGLIENZA

L’idea progettuale e quella di realizzare assieme ai sopra elencati  progetti una struttura d’assistenza e aiuto ad ogni tipo di disagio familiare.

Il progetto di casa d’accoglienza  vedrà potenziata la funzione di struttura a valenza socio-educativa-riabilitativa.

Si prevedono residenze collettive costituite dagli esistenti appartamentini già dotati di servizi igienici,  per emergenze abitative temporanee con diversa distribuzione interna e dotati d’accessori e servizi per necessità abitative temporanee con diversa disponibilità, “forestieri in visita ai familiari ricoverati presso strutture ospedaliere e istituti di pena” e differente distribuzione interna con funzione di centro diurno,   dotato  d’accessori e servizi per consentire alle ospiti autonomie e  indipendenza.

MOSTRE E CONVEGNI

Immersi in una cornice ricca di storia, l’ex convento  è la struttura  ideale per organizzare congressi e mostre.

La struttura si presta  per accoglierne i partecipanti, per questo il comitato di quartiere e la parrocchia hanno  per oggetto le seguenti attività:

-L’organizzare, la promozione, l’attivazione e la gestione di eventi culturali per la produzione, la promozione e la valorizzazione di ogni forma di espressione artistica e culturale.

-Promuovere, sostenere e valorizzare le iniziative e le attività di organizzazione di convegni e congressi.

– Allestire mostre e rassegne, promuovere  e valorizzare   ogni forma di espressione artistica e culturale.

-Favorire lo scambio di conoscenze, d’attività e la collaborazione in campo culturale attraverso contatti regionali, nazionali internazionali con Istituti, Scuole, Università, Enti.  Autorità e Persone sia pubbliche che private.

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  • Caro Fabio, la struttura è nel totale abbandono da più di tre anni, ogni tanto si vede qualcuno, ancora non hanno consegnato la struttura al proprietario "Istituto case popolari" la bellissima struttura è oggetto di vandalismo, spesso la notte si sente suonare l'allarme, ancora da notizie apprese non hanno ancora effettuato il collaudo, sono stati divelti i tubi di scarico dell'acqua piovana in rame. Cosa aspettiamo che una struttura del genere, dove sono stati spesi circa due milioni di euro vada allo sfascio come tante altre strutture abbandonate? tu con egoismo affermi, "o per questo o a nessuno"!!!!!!! a questo punto responsabilmente preferisco all'abbandono totale, all'utilizzo per scopi di volontariato gratuito e sopratutto per la La realizzazione di un centro di servizi sociali. Tanto ti dovevo, con stima Settimo Ambra

    • Caro Settimo
      La struttura è stata realizzata per uno scopo ben preciso e con fondi che sono stati erogati esclusivamente per quella finalità. Io sono sensibile alle necessità dei più deboli e alle necessità delle persone che vivono il quartiere ma cedere una struttura come questa significa dare un'altro, (l'ennesimo) colpo mortale a una delle poche cose che elevano Caltanissetta come città: l'Università. Vogliamo che da Caltanissetta vadano via centinaia di studenti che portano soldi all'economia nissena? vogliamo che Caltanissetta si privi dell'università? Ti dovresti indignare del fatto che la struttura non sia ancora aperta agli universitari... che non si possano vedere studenti camminare per le vie di San Domenico... e bisognerebbe pressare il comune perchè assegni una struttura da assegnare a centro sociale. Bisogna ottenere ENTRAMBE le cose... non distruggerne una a favore dell'altra. L'università a Caltanissetta è stata una grande occasione che i nostri politici hanno letteralmente ignorato... guarda cosa è stato fatto a Enna per capire cosa ci siamo persi. Con altrettanta stima. Fabio

  • E' bello che il signor. Ambra voglia contribuire, insieme ai politici nisseni, a far fallire il sistema Universitario a Caltanissetta. Invece di chiedere l'utilizzo immediato di una struttura per completare i servizi all'università, si preferisce giocare a "futticumpagni" e rendere ancora più povera questa città.

  • Bellissima iniziativa, l idea e' ottima e ritengo che x gestirla non ci vogliono i mitacoli, dateli al comitato di quartiere che può mantener l attività e renderla utile .

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