Questa tematica è da qualche anno al centro dell’interesse del mondo accademico, soprattutto da quando la legge 170 del 2010 ha sancito il diritto allo studio degli studenti con DSA, sottolineando la necessità di individuare metodologie didattiche appropriate per promuovere un adeguato successo formativo.
I disturbi specifici dell’apprendimento (dislessia, disortografia, disgrafia ediscalculia) hanno un’origine neurobiologica, interessano le aree della lettura, della scrittura e del calcolo e si manifestano in soggetti che presentano capacità cognitive adeguate.
I responsabili del progetto DOC (Dislessia-Opportunità-Crescita), il dott. DarioRuvolo e la dott.ssa Angela Colajanni, sottolineano l’importanza di riconoscere precocemente l’esistenza del disturbo, onde evitare ai ragazzi esperienze di apprendimento connotate negativamente che possono avere significative ricadute sotto il profilo dell’autostima e delle relazioni con i pari.
Le attività proposte sono in linea con i recenti progressi delle neuroscienze, si basanosu un approccio metacognitivo e vengono svolte in un contesto non giudicante, dove lo studente può esprimere senza remore il proprio disagio e le proprie difficoltà edove può sperimentare diverse modalità di studio avvalendosi anche dell’ausilio di tecnologie e di software innovativi.
La Dirigente Scolastica del VI circolo, la prof. Francesca D’Asaro, ha colto immediatamente l’essenza e la concretezza della proposta progettuale dell’Associazione Vita Nova, sposando l’iniziativa e auspicando una collaborazione sempre più articolata ed incisiva tra pubblico e privato sociale.
Alla luce del dibattito attuale la dirigente evidenzia che gli alunni con Bisogni Educativi Speciali (BES) rappresentano un’opportunità per la scuola per sperimentare nuove metodologie orientate verso una didattica inclusiva.