CALTANISSETTA – I carabinieri della compagnia di Caltanissetta hanno denunciato in stato di libertà due giovani per tentata truffa, dopo averli colti il flagranza mentre tentavano di acquistare due telefoni con dei documenti falsi.
Una versione ridotta e nostrana di Bonnie e Clyde alla nissena, lui A.S. 20 anni di Caltanissetta, lei M.C. 20 anni di origini rumene ma residente nel capoluogo nisseno, stavano tentando di acquistare due smartphone, dal valore di 1400 euro, con un finanziamento supportato da una falsa busta paga, all’interno di un noto esercizio commerciale di dispositivi elettronici ubicato in via Due Fontane.
I militari dell’arma in borghese, guidati dal loro intuito, hanno sventato la truffa ed immediatamente avviato una serie di controlli informatici incrociati.
E’ emerso che il 28 gennaio, la ragazza aveva stipulato un contratto di finanziamento per l’acquisto di un altro telefono di ultima generazione, per un valore di 729.00 euro, esibendo sempre uno statino paga, anche questo abilmente contraffatto, molto simile a quello che il giovane aveva presentato per l’acquisto dei due smartphone.
I due sono stati accompagnati in caserma e dopo gli accertamenti di rito, il giovane e’ stato denunciato per tentata truffa mentre la ragazza e’ stata denunciata per la truffa consumata il 28 gennaio. gli statini paga sono stati sequestrati e rimangono a disposizione della procura della Repubblica di caltanissetta.
I carabinieri consigliano di diffidare da coloro i quali chiedono di poter finanziare l’acquisto di una quantità elevata (pertanto “sospetta”) dei suddetti dispositivi e suggeriscono di prestare assoluta attenzione alla genuinità dei documenti che vengono presentati; un occhio di riguardo alle proporzioni di stampa del documento, al “carattere” di scrittura utilizzato (se uniforme per tutto il documento) ed ai codici riportati su di esso. Spesso anche i documenti d’identita’ vengono contraffatti, poiché si verifica una vera e propria sostituzione di persona: il truffatore rimpiazza la fotografia del documento originale (magari smarrito o rubato da qualcuno) con quella del soggetto che richiede il finanziamento; in questo modo, chi si reca a stipulare il finanziamento, non è realmente chi appare sul documento d’identità, mentre le rate vengono addebitate al soggetto a cui corrispondono i dati anagrafici riportati, che dunque, però, risulta essere del tutto ignaro della vicenda. Quando si ha il sospetto di essere vittima di una truffa, i carabinieri invitano i cittadini a contattare tempestivamente il numero d’emergenza “112” o a recarsi presso le caserme dell’arma più vicine (in viale regina margherita nel capoluogo oppure presso le stazioni carabinieri dislocate nei vari comuni della provincia).