PALERMO – Un taglio netto alle spese del parlamento regionale alle voci relative al suo funzionamento si registra gia’ da questa legislatura in linea con la delibera della Conferenza permanente per i rapporti con lo Stato che adotta il modello della regione piu’ virtuosa, e con previsioni ancora piu’ restrittive nel prossimo triennio. E’ quanto si evince nella relazione introduttiva alla manovra di bilancio interno dell’Ars approvata stasera. Le spese per il funzionamento dell’Ars interessate alla riduzione ammontano per il 2013 a 80 milioni e 498 mila euro: le voci piu’ significative sono i 20 milioni 425 mila per le indennita’ e i rimborsi dei deputati e i 36 milioni e 850 mila euro per gli emolumenti dei dipendenti di ruolo. Quattro milioni e 303 mila euro sono stati destinati agli oneri per il personale di segreteria, per consulenze e auto di rappresentanza, 3 milioni e 146 mila spese per il cerimoniale e l’attivita’ istituzionale, 7 milioni e 192 mila euro di contributi ai gruppi parlamentari. Tutte queste voci subiranno una ulteriore decurtazione nel bilancio previsionale del 2014 nel quale si stima di ottenere un risparmio di 9 milioni e 860 mila euro, passando da 80 milioni e 498 mila euro a 70 milioni e 638 mila euro circa. Un taglio netto alle spese del parlamento regionale alle voci relative al suo funzionamento si registra gia’ da questa legislatura in linea con la delibera della Conferenza permanente per i rapporti con lo Stato che adotta il modello della regione piu’ virtuosa, e con previsioni ancora piu’ restrittive nel prossimo triennio. E’ quanto si evince nella relazione introduttiva alla manovra di bilancio interno dell’Ars approvata stasera. Le spese per il funzionamento dell’Ars interessate alla riduzione ammontano per il 2013 a 80 milioni e 498 mila euro: le voci piu’ significative sono i 20 milioni 425 mila per le indennita’ e i rimborsi dei deputati e i 36 milioni e 850 mila euro per gli emolumenti dei dipendenti di ruolo. Quattro milioni e 303 mila euro sono stati destinati agli oneri per il personale di segreteria, per consulenze e auto di rappresentanza, 3 milioni e 146 mila spese per il cerimoniale e l’attivita’ istituzionale, 7 milioni e 192 mila euro di contributi ai gruppi parlamentari. Tutte queste voci subiranno una ulteriore decurtazione nel bilancio previsionale del 2014 nel quale si stima di ottenere un risparmio di 9 milioni e 860 mila euro, passando da 80 milioni e 498 mila euro a 70 milioni e 638 mila euro circa. n termini di risparmio, fondamentale e’ stato l’adeguamento alla norma sulla spending review, approvata il 18 dicembre scorso che recepisce in parte il decreto Monti. La spesa riguardante i deputati in carica e cessati dal mandato, le segreterie dei deputati che rivestono incarichi istituzionali dei trasferimenti ai gruppi parlamentari e’ diminuita rispetto al 2012 di 5 milioni 308 mila euro, il 10,33%, ma alcune voci hanno subito un incremento o sono state introdotte ex novo: ad esempio lo stanziamento previsto per il pagamento del trattamento pensionistico in favore degli ex deputati diminuisce di 500 mila euro, ma viene istituito l’assegno di fine mandato con uno stanziamento di 511 mila euro. Introdotta una nuova voce di spesa per la dotazione strumentale, logistica e per assistenza e supporto, con la dotazione di un milione di euro che andra’ ai gruppi parlamentari, istituito anche un contributo aggiuntivo all’ attivita’ degli intergruppi pari 50 mila euro in piu rispetto allos corso anno, 150 mila euro, 55 mila euro in piu’ dello scorso anno vanno anche al personale di altre amministrazioni ed enti che forniscono servizi all’Ars, capitolo che passa da 205.000 a 260 mila euro. Invariato il capitolo studi e ricerche per i quali la dotazione finanziaria resta di 220 mila euro.