CALTANISSETTA – Il Circuito Jazzistico Siciliano e l’associazione culturale Musicarte di Caltanissetta, ospitano il tour siciliano del trombonista Gianluca Petrella e del pianista Giovanni Guidi, in arte SoupStar, i quali presenteranno il loro ultimo disco omonimo uscito a ottobre nel concerto che avrà luogo Mercoledì 4 dicembre alle ore 21,30 al Teatro Margherita di Caltanissetta per Nissa Jazz. La serata di musica sarà aperta dal trio del pianista siracusano Raffaele Genovese, con lui Carmelo Venuto al contrabbasso e Emanuele Primavera alla batteria. Il biglietto d’ingresso è di 12 euro, ma sarà possibile ancora abbonarsi ai 6 concerti della stagione con 58 euro.
SoupStar. Gianluca Petrella trombone, effetti; Giovanni Guidi piano. Due dei migliori jazzisti italiani di nuova generazione – Gianluca Petrella e Giovanni Guidi – e un nome – SoupStar – in un gioco di parole racchiudono il cuore di una collaborazione ormai consolidata: una salutare capacità di mettersi in gioco costantemente, con ironia e apertura mentale, e la propensione a esplorare, in lungo e in largo, nuove dimensioni e nuovi linguaggi. Un approccio vitale e necessario che consente al jazz, oltre che a delineare nuove strade, di vivere un fertile momento di grazia. Dopo l’uscita del primo disco del duo, dall’omonimo titolo «SoupStar» (uscito nell’ottobre scorso per Musica Jazz) e reduci da un anno che ha visto crescere la loro capacità e la loro fama (non ultimo il successo del mini tour in terra serba e francese), Gianluca Petrella e Giovanni Guidi sono due degli esempi più convincenti di questo periodo storico.
Cresciuti entrambi, seppur con dinamiche diverse, sotto la guida di un musicista illuminato qual è Enrico Rava, i due musicisti sono riusciti a trovare in SoupStar un ottimo equilibrio tra la libertà di sperimentare molteplici linguaggi e il forte approccio all’improvvisazione: un duo dinamico, quindi, in perfetta sintonia – artistica e umana – ricco di idee e di sfumature. Nei loro concerti sanno alternare originali riletture di brani come “Over The Rainbow” o “Prelude To A kiss” – a esempio – ad altri scritti a quattro mani (pubblicati nel disco «SoupStar») o inediti, in grado di esprimere al meglio la loro personale dimensione.
Ha scritto di loro Libero Farnè per All about jazz, in occasione di Umbria Jazz Winter 2012: “Il mondo espressivo del trombonista ha subito un’evoluzione nel tempo; oggi le sue note lunghe e acute, l’uso del vibrato e il senso melodico riescono a raggiungere un lirismo poetico, perfino una serenità, che la scontrosa e imprevedibile aggressività di un tempo non possedeva. Questi momenti di distensione non escludono ovviamente le tipiche accensioni del trombonista, contrastate ed espressioniste. Appunto per questo funziona a meraviglia il suo rapporto musicale con Guidi, che questi aspetti opposti, di decantato intimismo e di feroce estroversione, li racchiude e intreccia nella sua personalità, nel suo corpus compositivo e nel suo pianismo, che sa coniugare fasi delicatamente evocative e avvolgenti ed altre di aggrovigliata problematicità”.
Giovanni Guidi è nato a Foligno nel 1985. Frequentando i seminari estivi di Siena, viene notato da Enrico Rava, che lo inserisce nel gruppo Rava Under 21 trasformatosi in seguito in Rava New Generation. Con quest’ultimo gruppo ha inciso nel 2006 l’omonimo cd. Attualmente è membro del Rava New Quintet. Oltre alla collaborazione con Rava, fa parte della Cosmic Band, diretta da Gianluca Petrella, del trio di Fabrizio Sferra ed è leader di propri gruppi. In trio ha pubblicato nell’agosto 2006 per la giapponese Venus il cd “Tomorrow never knows”, recensito con cinque stelle dal mensile “Swing Journal”. A febbraio 2007 ha pubblicato “Indian Summer” inciso in quartetto per la Cam Jazz. Il referundum Top Jazz indetto dalla rivista Musica Jazz lo ha votato miglior nuovo talento 2007. Nel 2008 ha pubblicato il cd per Cam Jazz, inciso in quartetto con il titolo “The House Behind This One”. Nel 2009 ha pubblicato “The Unknown Rebel Band” progetto che ha coinvolto musicisti, tra i più interessanti talenti che la scena musicale italiana (e non solo) abbia visto negli ultimi anni.
Gianluca Petrella è nato a Bari nel marzo del 1975, Attualmente collabora con Enrico Rava, Roberto Gatto e Paolino Dalla Porta e le rispettive formazioni. Nella lista delle collaborazioni con musicisti internazionali ci sono nomi del calibro di Steve Swallow, Joy Calderazzo, Jimmy Owens, Greg Osby, Carla Bley, Gerard Pansanel, Klaus Suonsaari, Steve Coleman, Tom Varner, Michel Godard, Joel Allouche, Lester Bowie, Sean Bergin, Hamid Drake, Marc Ducret, Roswell Rudd, Lonnie Plaxico, Ray Anderson, Pat Metheny, Oregon, John Abercrombie, Aldo Romano e Steven Bernstein. Tra gli italiani spiccano nomi come Enrico Rava, Roberto Gatto, Antonello Salis, Gianluigi Trovesi, Roberto Ottaviano, Paolino Dalla Porta, Paolo Fresu, Danilo Rea, Enzo Pietropaoli e altri. E’ oltremodo attivo anche in territori extra-jazzistici. Ha infatti collaborato con Manu Di Bango, John De Leo, in duo con Giovanni Lindo Ferretti. Nel palmares anche una straordinaria versione jazz del lavoro classico scritto da Jon Lord per i Deep Purple, presentato al Teatro Asioli di Correggio nel 2006. Nel 2001, ha vinto il referendum “Top Jazz” indetto dalla rivista Musica Jazz quale miglior “nuovo talento nazionale”. E’ del 2004 la svolta, come leader e l’importante contratto discografico che lo lega con Emi/Blue Note. Attualmente è attivo con il suo Indigo 4 (con Francesco Bearzatti, Paolino Dalla Porta e Fabio Accardi), il Bread & Tomato Trio accanto a Michele Papadia e Fabio Accardi, il duo con Antonello Salis oltreché con il progetto Domino Quartet che lo affianca a Sean Bergin, Antonio Borghini e Hamid Drake. Recenti aggiunte ai progetti sono il nuovo quartetto Tubolibre e la Cosmic Band, con la quale ha dato alle stampe due cd ben accolti da pubblico e critica. E’ artista dell’anno, nel “Top Jazz” della rivista “Musica Jazz” per il 2005. Vince, nel 2006 (primo italiano nella storia) il celebre “Critics Pool” della rivista “Down Beat” nella categoria “artisti emergenti”.
Raffaele Genovese. Pianista e compositore, Raffaele Genovese è nato a Siracusa il 4 giugno 1982: inizia lo studio del pianoforte all’età di 7 anni sotto la guida di Rosario Cicero e nel 2007 si diploma presso il Conservatorio Francesco Cilea di Reggio Calabria. Ha studiato con musicisti di fama nazionale e internazionale quali Raffaele Terlizzi, Paolo Vergari, Andrea Beneventano, Salvatore Bonafede. Nel 2009 ha partecipato a Umbria Jazz Clinics risultando vincitore di una borsa di studio per frequentare il Berklee College of Music di Boston. Attualmente frequenta il biennio specialistico di secondo livello in musica jazz presso il Conservatorio Corelli di Messina. Attivo anche didatticamente – è insegnante di pianoforte presso la Music Movement Academy di Siracusa e presso la Scuola di Musica Afam di Floridia. Nel 2011 ha realizzato con Fabrizio Bosso, Stefano D’Anna, Gioacchino Papa, Marco Panascia e Marcello Pellitteri il suo primo cd “Freeway” per l’etichetta Alfamusic che a marzo scorso ha pubblicato il nuovo disco “Anamnesi”. Questa nuova realtà del jazz italiano dimostra di aver già metabolizzato un ampio spettro di riferimenti: le reminiscenze classiche, da Debussy a Scriabin, la lezione di Bill Evans, il linguaggio minimalista e un modo di comunicare e gestire il trio che ha qualche vaga affinità con quello del compianto Esbjorn Svensson, almeno per quanto concerne la diretta semplicità ed efficacia delle melodie. Il disco è stato realizzato con Marco Vaggi e Tony Arco, musicisti dalla lunga e articolata vicenda artistica, aperti a esperienze pienamente contemporanee come quella del trio di Enrico Intra. Un album meditato e sorretto da un’energia interiore che come un fiume carsico sparisce e riappare tra le pieghe della musica.