Solo il settore dell’editoria registra segno positivo rispetto allo scorso anno, soprattutto grazie alle forti promozioni ed ai prezzi comunque contenuti. Continuano a impressionare, invece, i dati relativi al settore alimentare e dei giocattoli, vale a dire i comparti generalmente piu’ “gettonati” durante le festivita’ natalizie che registrano rispettivamente un calo del -0,9% e del -2%, mentre meno meraviglia desta il dato dei Tecnologici anche per i prezzi elevati dei singoli prodotti.
Ecco di seguito l’andamento delle spese per i regali nei diversi settori di spesa, in base alle risposte del nostro campione (dislocato al Nord, Centro e Sud Italia, sia nelle piccole che nelle grandi citta’): – Abbigliamento e calzature -12,7% – Mobili, arredamento ed elettrodomestici -31,0% – Profumeria e cura della persona -7,3% – Giocattoli -1,5% – Alimentazione -0,9% – Elettronica di consumo -6,1% – Editoria (libri e cd) +1,2% – Turismo -16,2% Tra gli elementi che hanno pesato maggiormente sulla crisi dei consumi di Natale, oltre al livello basso raggiunto dal potere di acquisto delle famiglie, spiegano i Consumatori, c’e’:l’aumento di disoccupazione: dal 10,7 del 2012 al 12,4% attuale, cassa integrazione per 1 MLD di ore; la difficolta’ di molte piccole imprese che non hanno pagato,rinviandole ad altra data,le tredicesime mensilita’; le incertezze sui pagamenti delle varie tasse sulla casa ( Tares-Tari-Tasi- Iuc-Imu) “E’ evidente che di fronte ad una situazione simile il Governo non puo’ rimanere inerte, deve avviare al piu’ presto misure mirate per stimolare una ripresa della domanda di mercato e degli investimenti per lo sviluppo e la ricerca, fondamentali per rilanciare l’occupazione, soprattutto quella giovanile, oltre a maggiore chiarezza e ridimensionamento delle tassazioni”, dichiarano Rosario Trefiletti ed Elio Lannutti.