ROMA – Vendite di Natale in flessione in tutta Italia eccetto una piccola crescita per Napoli (+7%). Vanno male gli acquisti nella regione Marche, con un calo tra il 15 e il 20%, mentre gli acquisti alimentari sono i piu’ gettonati seguiti dall’hi-tech. E’ quanto emerge da un sondaggio fra le imprese del commercio delle principali regioni italiane condotto da Confesercenti: il budget medio e’ sotto i 200 euro, ma con un occhio alla tradizione. Insomma il gusto del Natale in tempi di crisi gli italiani lo trovano soprattutto a tavola: sono infatti gli alimentari ad attirare nelle diverse regioni d’Italia l’interesse dei consumatori.
Le vendite segnalano chiaramente le ristrettezze dovute alla crisi, spiega Confesercenti. Finora si sono registrate flessioni negli acquisti del 10% in Toscana e Liguria, del 10-15% inLombardia, del 15-20% nelle Marche. Meglio il Veneto con un -5% ed ancor meglio tre province campane (Napoli, Salerno, Caserta) con un incremento del 7%, mentre flettono Benevento ed Avellino (-15%). In ogni caso la spesa media si muove entro bugdet modesti: si sta in media sotto i 200 euro.
Ma nelle Marche come in Puglia siamo sotto i 100 euro e questa cifra e’ il tetto massimo inPiemonte per un consumatore su tre. In Lombardia e Campania la cifra media si aggira sui 150 euro, a 200 euro si attesta quella di Liguria, Toscana, Veneto e Lazio.
Sull’acquisto simbolo di Natale, le scelte si diversificano: gli appassionati dell’hi-tech, in tutta Italia, si concentrano su tablet, smartphone e accessori. Per gli alimentari, invece, si passa dal cotechino in Liguria ai vini in Toscana, al prodotto alimentare di qualita’ per il Lazio e per il Piemonte, alla prenotazione del cenone in Campania, alla carne d’agnello (con cappone) nelle Marche. La Lombardia sceglie invece un prodotto non alimentare ma di abbigliamento (soprattutto accessori), cosi’ come il Veneto, dove trionfano articoli da cucina e accessori gourmet. Per quanto riguarda i bimbi, rileva ancora Confesercenti, i prodotti a marchio dei personaggi televisivi piu’ noti (come Peppa Pig e Violetta) vengono preferiti in Veneto, in Lombardia e in Toscana mentre nel Lazio e nelle Marche si predilige l’acquisto di giocattoli educativi.
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I pelouche vanno molto in Liguria, i giochi elettronici in Campania. L’abbigliamento non riesce ancora ad uscire dalla lunga crisi che l’attanaglia, che l’attesa dei saldi non attenua. Leggera ripresa in Puglia e nel Veneto, incremento in alcune province della Campania nell’ordine del 7-8% (pullover, fuseaux e giubbini), nelle Marche si vendono molto le sciarpe in un andamento generale molto differenziato, in Toscana una faticosa tenuta si deve in particolare ad accessori e capi a basso prezzo (pantaloni, maglie). Ma non e’ Natale se sulla tavola imbandita non ci sono i dolci tradizionali. Panettoni e pandori la fanno da padroni, anche se in Campania non possono mancare gli struffoli ed in Liguria le specialita’ locali come ilpandolce. (AGI) .