ROMA – I poveri in senso assoluto sono raddoppiati dal 2005 e triplicati nelle regioni del Nord (dal 2,5% al 6,4%). Lo rivela il Rapporto sulla coesione di Istat, Inps e ministero del Lavoro. ‘Nel 2012 l’indicatore sintetico ‘Europa 2020′, che considera le persone a rischio di povertà o esclusione sociale, ha quasi raggiunto in Italia il 30%, soglia superata, tra i paesi dell’Europa a 15, solo dalla Grecia’. Nel 2012 – prosegue lo studio – è in condizione di povertà relativa il 12,7% delle famiglie residenti in Italia e il 15,8% degli individui: sono i valori più alti dal 1997.