PALERMO – Ogni anno in Sicilia vengono diagnosticati quasi 3.000 nuovi casi di tumore al seno, con un andamento crescente in rapporto alla fascia d’eta’ e un picco tra i 60-65 anni. L’incidenza e’ minore rispetto a quella del centro e del Nord Italia, ma la mortalita’, anche se in riduzione negli ultimi anni, resta superiore rispetto al resto del Sud e si avvicina alla media nazionale. E’ il quadro emerso oggi a Palermo durante l’incontro “La sostenibilita’ dell’innovazione nel trattamento del carcinoma mammario”. I dati del sistema di sorveglianza “Passi” della Regione mostrano che in Sicilia il ricorso alla diagnosi precoce e’ inferiore rispetto al resto del Paese, soprattutto per le condizioni socio-economiche dell’Isola. Gli screening mammografici hanno registrato un aumento di paretcipazione delle donna dal 17% nel 2009 al 46% del 2012, ancora lontano da livelli ottimali. La malattia comporta piu’ di 3.300 ricoveri ospedalieri ordinari l’anno (uno ogni mille donne residenti) e oltre il 30% in piu’ di questi sono in day hospital. Il 9,2% avvengono fuori dalla regione e il 24,5% in province siciliane diverse da quelle di residenza. – “Il tumore della mammella e’ la prima causa per mortalita’ prematura nel genere femminile. La Regione e’ impegnata a garantire in tutto il territorio regionale l’accessibilita’ agli screening”, osserva Salvatore Scondotto, dirigente del dipartimento Osservatorio Epidemiologico dell’assessorato regionale alla Salute. Per le donne che scoprono la patologia tardivamente, esistono nuovi farmacie. Nel caso del carcinoma mammario Her2 positivo, forma particolarmente aggressiva che rappresenta il 15-20% di tutti i carcinomi mammari, per il quale il farmaco biologico “pertuzumab” disponibile in classe C(nn) associato al gia’ noto anticorpo monoclonale “trastuzumab” ed alla chemioterapia, riduce del 34% il rischio di morte nelle pazienti con tumore metastatizzato. “Pertuzumab rappresenta un importante salto di qualita’ per la farmacologia antitumorale e si configura come un’arma irrinunciabile nella cura dei tumori mammari con sovraespressione del recettore Her2”, puntualizza il professore Roberto Bordonaro, direttore dell’oncologia medica dell’Arnas Garibaldi di Catania. Inoltre, l’Ema, l’ente europeo per i farmaci, ha di recente approvato la nuova formulazione sottocutanea di “trastuzumab” per il trattamento del seno Her2 positivo. Carmelo Iacono, direttore dell’oncologia medica dell’ospedale “Paterno’ Arezzo di Ragusa e presidente della Fondazione Aiom (Associazione italiana oncologia medica) ha auspicato “che la Regione adotti delle procedure alternative per garantire, da subito, la disponibilita’ dei farmaci innovativi all’intera comunita’ delle pazienti, anche in classe C(nn), con fondi dedicati, al fine di garantire equita’ di accesso alle cure su tutto il territorio regionale”.
Tumore al seno: in Sicilia 3.000 nuovi casi anno, alta mortalità
Ven, 22/11/2013 - 21:53
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