Salute

Giornata informativa: Coltivare lo sviluppo delle aree interne anche con la Birra Agricola

Redazione

Giornata informativa: Coltivare lo sviluppo delle aree interne anche con la Birra Agricola

Gio, 07/11/2013 - 01:02

Condividi su:

imageCALTANISSETTA – Può la Sicilia diventare una terra di birra agricola ? Venerdì 8 Novembre 2013, presso la Masseria del Feudo in c/da Grottarossa nel territorio di Caltanissetta, si svolgerà la Giornata informativa  “Birra agricola: diversificazione colturale e multifunzionalità per le imprese agroalimentari siciliane”, organizzata dall’ ESA, Ente di Sviluppo Agricolo.
Il tema sarà affrontato e discusso a partire dalle 9.30 da Maurizio Cimino, Direttore Generale dell’ESA; Francesco Guarasci, Dir. Coord. SOAT di Delia; Antonio Bufalino, Responsabile dell’ ESA Sopat 42  di Caltanissetta; Dario D’Angelo, Responsabile dell’ESA Sopat 47  di Valguarnera; Roberto Angileri, Amministratore Delegato PRO.SE.ME; Nino Virzì, CRA-ACM Acireale, e Rocco Guardabasso del Birrificio Paul Bricius & Co di Vittoria.
Diversi poi gli interventi programmati a partire dalle 12.30, e a seguire le conclusioni affidate a Calogero Ferrantello, Dir. Servizio VI Ass.to Risorse Agric. E Alimentari,  e Giuseppe Affrunti, Dir. U.O. n.33 Ass.to Risorse Agric. E Alimentari.
Questo confronto servirà a illustrare il progetto di filiera corta mirante alla produzione di Birra Agricola con orzo e luppolo prodotti in Sicilia, che l’ESA sta portando avanti con la finalità della messa a coltura di terreni che altrimenti sarebbero abbandonati e con l’obiettivo di rivitalizzare le aree interne accrescendo l’attrattività dei territori e l’occupazione, agganciando un mercato, quale quello delle birre agricole, in forte  espansione in molte Regioni Italiane ma non in Sicilia.
I produttori di birra artigianale possono acquistare il malto dove meglio preferiscono, dunque da qualunque provenienza, mentre invece nei birrifici agricoli il malto deve essere prodotto almeno per il 51% al loro interno: sarebbe necessario realizzare un maltificio gestito da un consorzio di produttori  che, realizzando “in proprio” la trasformazione dei cereali in malto mantenga un controllo diretto sulla filiera produttiva garantendo così la qualità del prodotto. E questo incontro ha l’obiettivo di incoraggiare questa tendenza.