Fondi Ue, stanziamento da 325,15 miliardi: 30 all’Italia

EURO STANZIAMENTIROMA –  Il comitato dei rappresentanti permanenti del Consiglio dell’Unione europea ha approvato definitivamente il compromesso finale sulla Politica di coesione 2014-2020. Lo stanziamento ammonta a 325,15 miliardi di euro e dovrebbe essere adottato formalmente entro la fine dell’anno. Per l’Italia si tratta di accedere a una disponibilita’ pari a circa 30 miliardi di euro. La distribuzione dei fondi Ue decisa nei giorni scorsi dal governo Letta prevede l’assegnazione di 7 miliardi di euro alle Regioni dell’obiettivo Competitivita’; un miliardo di euro per le regioni in transizione, Abruzzo, Molise e Sardegna; 20 miliardi per le regioni Convergenza, Campania, Puglia, Calabria e Sicilia, piu’ la Basilicata. A queste risorse vanno aggiunti 24 miliardi di euro di cofinanziamento nazionale, stanziati nell’ambito della legge di Stabilita’ insieme a 55 miliardi di euro per il Fondo per lo Sviluppo e la Coesione (ex Fondo aree sottoutilizzate). In totale per le politiche di Coesione 2014-2020 sono a disposizione 109 miliardi di euro.

La spesa certificata, presentata il 31 ottobre dall’Italia a Bruxelles nell’attuazione dei programmi finanziati dai fondi comunitari, ha raggiunto il 47,5% della dotazione totale superando di 4 punti il target nazionale. E’ quanto si legge in una nota del ministero per la Coesione territoriale. Il risultato, spiega la nota, “emerge dai dati aggiornati alla fine del mese scorso e validati dalla Ragioneria generale dello Stato e dal Dipartimento per lo Sviluppo e la Coesione economica (Dps) relativi alla spesa certificata, che misura lo stato di attuazione della politica di coesione per il complesso delle Regioni italiane”. (Rispetto ai dati del 31 maggio scorso si nota un miglioramento che, per quanto non particolarmente significativo, e’ in linea con la serie storica della spesa certificata dall’Italia alla Commissione europea. Proprio per incrementare le performance dei programmi italiani, nel mese di aprile sono state decise ulteriori misure di accelerazione.
Come per le precedenti scadenze, permangono importanti differenze tra il Nord e il Sud (ma anche all’interno delle due grandi aree): le Regioni piu’ sviluppate raggiungono il 57,1% della spesa certificata, mentre le Regioni meno sviluppate si fermano al 43,1%, anche se per queste ultime e’ necessario tener conto della presenza di significative opere infrastrutturali che richiedono tempi di attuazione piu’ lunghi.
Scendendo nel dettaglio dei 52 programmi, prosegue la nota, l’ammontare delle spese certificate ha superato il target in 41 casi, e’ rimasto entro la soglia di tolleranza in 4 casi, non ha raggiunto il livello minimo in 7 casi: i due programmi interregionali Attrattori ed Energie, i programmi regionali Fesr Lazio, Piemonte, Sardegna e Umbria, i programmi regionali Fse della Val d’Aosta.
La prossima scadenza e’ fissata al 31 dicembre prossimo quando, per i programmi operativi che non avessero raggiunto i target comunitari, scattera’ l’effettivo disimpegno automatico delle risorse. Su indicazione del Ministro per la Coesione territoriale, Carlo Trigilia, il Dps e’ impegnato a mettere in atto tutti gli interventi a supporto delle amministrazioni titolari dei programmi che si rendessero necessari per evitare la perdita di risorse.

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