“Occorre fronteggiare concretamente questo proliferare di attività – dichiara Oscar Aiello – , che tanti danni ha creato e crea alle nostre aziende. Ritengo che al di là del Comune, le autorità competenti debbano procedere ad opportuni controlli sui suddetti cittadini extracomunitari, anche per quanto concerne gli aspetti contributivi e fiscali, nonché l’accertamento della provenienza del denaro per l’apertura e/o l’acquisizione di attività commerciali. Appare infatti strano – conclude Aiello – come vengano riaperti con facilità e velocità negozi lasciati chiusi dai nisseni”.
Di seguito il testo integrale dell’Interrogazione:
INTERROGAZIONE CONSILIARE.
Oggetto: Iniziative a tutela del commercio e delle imprese nissene contro la dilagante “invasione cinese”
PREMESSO CHE
A Caltanissetta l’ ”invasione cinese”, iniziata già molti anni or sono con l’apertura di numerosi negozi di abbigliamento, sta oramai raggiungendo livelli preoccupanti, mettendo in crisi il tessuto commerciale del Capoluogo nisseno;
La disponibilità di fondi da parte degli immigrati cinesi per l’acquisto dei locali e l’apertura delle loro attività commerciali è talmente elevata, che dovrebbe far riflettere sulla provenienza di questo vero e proprio fiume di denaro.
CONSIDERATO CHE
I negozi di abbigliamento, ed ora anche la massiccia presenza di grandi attività commerciali dove si vende di tutto a prezzi “stracciati”, stanno arrecando grave danno all’economia locale;
I prodotti venduti nei negozi cinesi possono presentare rischi, così come per esempio nel caso di giocattoli ed abbigliamento, dove sono state più volte accertate sostanze pericolose per la salute.
TENUTO CONTO CHE
Il proliferare di queste attività commerciali, unito ad una politica nazionale dei prezzi troppo aggressiva e mal controllata, rende sempre più difficile il lavoro a quei nisseni che sono presenti da anni sul territorio con esercizi commerciali tradizionali o di artigianato.
Per quanto sopra, lo scrivente Consigliere Comunale Oscar Aiello
INTERROGA LA S.V. PER SAPERE:
Se intenda attuare una programmazione di interventi su tutto il territorio cittadino, in sinergia con la Guardia di Finanza e Forze dell’Ordine, atti a contrastare il fenomeno del commercio “Made in China”, nonché, se possibile, controlli sui materiali venduti in tali negozi, per evitare gravi conseguenze anche sul piano della salute dei nisseni;
Se promuoverà, in collaborazione con la Camera di Commercio e Associazioni di categoria, iniziative commerciali “Made in Italy” a prezzi calmierati, nonché informative per la cittadinanza sulla nocività di molti prodotti cinesi.
Si invita a rispondere per iscritto entro i termini stabiliti dal Regolamento.
Il Consigliere Comunale,
Dott. Oscar Aiello
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“Occorre fronteggiare concretamente questo proliferare di attività"
in bocca ad uno del PDL?
Fronteggiare?
Ma che studi ha maturato Lei Dott. Aiello????
un Aiello cavalcante anche lui la xenofobia.. dati i suoi rapporti con fuschi... mi faccia il piacere.. SPARISCA!!!
sig. aiello si occupi dei problemi concreti e non degli interessi di pochi bottegai !!!!
Le cretinate di Aiello sono come la catastrofe economoca nissena. Le ricordo come la Cina sia il primo sottoscrittore di BTP. Non alterano nessun mercato. Siamo noi in Italia che abbiamo alterato le regole di buona e sana gestione di uno Stato ergo di un Comune. Le risulta che evadano tasse? Le risulta che delinquono? Stia zitto.
l'inutilmente parlante (nonché vivente) blatera di contrastare il fenomeno del commercio “Made in China” non rendendosi conto che:
a) i cinesi pagano eccome
b) danno lavoro a ragazze italiane
c) scontrino sempre
d) si danno da fare mentre il dott. Aiello esprime concetti puerili e faziosi
caro dott. Aiello ha perso una buona occasione per stare zitto
Magari a Monaco di Baviera invece non ne possono piu' di pizzerie italiane...
Se non ho capito male,il reale problema che affligge cl,che ha paralizzato l'economia,che ha portato cl a un punto ormai di non ritorno,e'l'imprenditoria cinese?
Si Mino, secondo questa interrogazione addirittura consiliare si!
Il Boato che avete udito ieri sera era infatti l'interrogazione consiliare del DOTT: AIELLO
Però sta salendo di livello,strisce rosa,la pupu'dei cani,ora i cinesi...la prossima la suggerisco:gli effetti delle scie chimiche degli aerei sugli abitanti di cl.
Credo che ci si stia interessando al fenomeno con forte ritardo e, solo in conseguenza, delle denunzie pubbliche realizzate da programmi molto seguiti.
In realtà bisogna distinguere fra fenomeni fiscalmente rilevanti, ad esempio evasione fiscale e reati di natura finanziaria, flussi di denaro di dubbia provenienza e superamento del limite della negoziazione di denaro contante.
Resta però il fatto che a monte non esiste una legge che tuteli i commercianti italiani rispetto a quelli stranieri e che c'è stata in passato una certa distrazione da parte degli organi deputati al controllo di questi soggetti.
Senza voler fare polemiche, il vero problema sta a monte, se si aprono le frontiere a tutti per ragioni umanitarie bisogna anche essere preparati, con i dovuti distinguo, a dover fronteggiare comportamenti ed ideologie di persone che non rispettano nè la nostra religione nè le nostre usanze, figurarci poi se si preoccupano di pagare le imposte o se rispettano i vincoli sulla circolazione del denaro.
Le assicuro che in genere il cittadino cinese rispetta il prossimo meglio di quanto facciamo noi
i cinesi non ci vanno in banca, pagano in contanti.
I proprietari dei locali, si fanno i baffi e per questo che non abbassano i prezzi....basta trovare un cinese e recuperi il periodo che sta chiuso.
E' ridicolo, prima liberalizzate i confini e poi presentate addirittura una interrogazione consiliare!!!! Altro che G8!! Le ipotesi di reato non vanno formalizzate in apposita sede? Solo i negozi gestiti da cinesi vendono prodotti cinesi? La rivoluzione contro globalizzante parte dal consiglio comunale di Caltanissetta, la Cina trema!