I firmatari della proposta hanno poi riscritto l’emendamento cancellando la rideterminazione dell’Iva e hanno presentato ricorso contro la bocciatura. La commissione ha quindi riammesso l’emendamento. Nella nuova formulazione la modifica prevede, con le entrate recuperate, di aggiungere 50 milioni al fondo affitti per il 2013 e di aumentare il rifinanziamento della Cassa integrazione in deroga da 500 a 900 milioni. Immediate le reazioni dal Pdl.
Di “atto di autolesionismo” da parte del Pd parla il presidente della commissione Finanze della Camera, Daniele Capezzone, che chiede ai democratici di ritirare l’emendamento: “E’ un emendamento del tutto punitivo verso una quota rilevantissima di contribuenti”, aggiunge Capezzone, “il Pd verrebbe meno a un impegno politico pubblico e solenne del governo. Si determinerebbe poi un problema rispetto ai trasferimenti gia’ avvenuti agli enti locali”, conclude.
Critico anche il Movimento 5 stelle che bolla l”intero decreto legge come incostituzionale.
Il deputato del Pd e presidente della Commissione Bilancio, Francesco Boccia, giudica positivamente la proposta del suo partito ma pensa che dovrebbe essere rinviata al 2014: “La proposta mira a una progressivita’ della tassa ed e’ per questo corretta. Ma io credo che debba fare riferimento alla riforma che introdurra’ la service tax. Senza fare pasticci”. E aggiunge: “Riaprire un dibattito sulla prima rata significherebbe fra l’altro creare squilibri fra i comuni che ricevono i trasferimenti”. Per queste ragioni, Boccia ha chiesto di “ritirare tutti gli emendamenti”.
Tra gli emendamenti Pd inizialmente non ammessi torna anche quello che introduce il prelievo irpef sul 50% dei redditi derivanti da terreni e immobili sfitti e estende l’esenzione del pagamento dell’Imu per le prime case concesse in comodato ai familiari. Confermata l’inammissibilita’ per il comma che prevedeva la deducibilita’ per il 50% dell’imposta dai redditi d’impresa e professionali. Passa invece l’esame delle due Commissioni l’emendamento proposto dai deputati democratici Rughetti e Guerini. La modifica prevede un aumento dell’aliquota applicata agli immobili di banche e assicurazioni dal 7,6 all’8,6% e assimila alla prima casa le abitazioni date in comodato gratuito ai parenti di primo grado, genitori, figli, fratelli.
Il decreto legge scade il 31 ottobre ed e’ atteso nell’aula di Montecitorio nel pomeriggio di mercoledi’ 9 ottobre, per poi passare all’esame del Senato.