Nella circolare viene posta particolare attenzione alla «riduzione del rischio sismico» ai fini di individuare “il fattore pericolosità sismica locale che rappresenta il primo passo per la riduzione del rischio sismico”.
In Sicilia la classificazione sismica è riferita alla delibera di Giunta Regionale n. 408 del 19/12/2003. Diverse Ordinanze di Protezione Civile successive, legata alla definizione della pericolosità, ne indicano criteri di individuazione poi consolidati con l’emanazione delle N.T.C. (D.M. 14/01/2008) con il riferimento, per ogni costruzione, «ad una accelerazione di riferimento “propria” individuata sulla base delle coordinate geografiche dell’area di progetto ed in funzione della vita nominale dell’opera».
La Regione ha definito la priorità dei comuni sulla base della classificazione «stabilendo, altresì, le condizioni minime necessarie per l’esecuzione degli studi». Ha recepito gli «Indirizzi e criteri per la microzonazione sismica» approvati dalla Conferenza delle Regioni e delle Province autonome ed emanate dal D.P.C..
Tali indirizzi indicano come la microzonazione sismica (MS) ha lo scopo di riconoscere, ad una scala sufficientemente grande (comunale o sub-comunale), le condizioni locali che possono modificare sensibilmente le caratteristiche del moto sismico atteso e/o produrre deformazioni permanenti rilevanti per le costruzioni e le infrastrutture.
Nella pianificazione territoriale, in funzione delle varie scale e dei vari livelli di intervento, gli studi di MS saranno condotti su quelle aree per le quali le condizioni normative consentono, o prevedono, l’uso a scopo edificatorio o per infrastrutture, o la loro potenziale trasformazione a tali fini, o prevedono l’uso ai fini di protezione civile.
Nella pianificazione d’emergenza, sia di livello comunale che provinciale, gli studi di MS consentono una migliore e consapevole individuazione degli elementi strategici di un piano di emergenza e in generale delle risorse di protezione civile.
La necessità, quindi, di confronti alla luce delle ricerche scientifiche, sulle metodologie di indagine e sulle «risposte» da dare in termini di risultati nella giusta valutazione delle risorse disponibili e da investire anche per le realtà territoriali considerate a «medio e/o basso» rischio, diventa corollario propedeutico necessario.
L’incontro che si propone costituisce, quindi, un ulteriore tassello di attenzione alla problematica.