Papa Francesco, dalla motovedetta della Guardia Costiera, ha gettato nel mare di Lampedusa una corona di fiori in ricordo dei migranti morti durante le traversate. Prima di lanciare i fiori il Papa si è raccolto in preghiera. Per alcuni minuti, il Pontefice è stato poi in preghiera, in memoria dei migranti morti in mare. Il lancio della corona è avvenuto davanti al porto di Lampedusa. La motovedetta della Guardia costiera è stata accompagnata da un corteo di barche di pescatori. Il lancio della corona in mare da parte di papa Francesco è stato salutato dal suono delle sirene delle barche dei pescatori.
Poi papa Francesco è arrivato al porto di Lampedusa, a Punta Favarolo. Sul molo lo attendevano gruppi di migranti, che il Pontefice ha salutato al suo passaggio. Ha salutato e ha stretto la mano a numerosi migranti africani, quasi tutti giovanissimi, che lo attendevano. Il Papa ha sorriso e scambiato con loro parole di saluto.
“Vi saluto tutti e ringrazio per l’accoglienza, tutti siamo qui oggi nella preghiera e anche per questo non ho parlato. E’ per questo che oggi sono qui. Grazie, grazie”. Così il Papa si è rivolto al Molo Favarolo al gruppo di immigrati. I profughi sono per metà cristiani e per metà musulmani, molti eritrei, tra loro anche tre donne e per la maggioranza sono minorenni.
Il Papa è arrivato al Molo Favarolo con la motovedetta della Capitaneria di porto che in otto anni ha tratto in salvo dal mare 30 mila persone. Prima di giungere al molo il Pontefice aveva sostato per un breve momento di raccoglimento prima di lanciare una corona di crisantemi bianchi e gialli presso la “porta d’Europa” di Punta Maluk, in ricordo delle tante persone che hanno perso la vita in questo braccio di mare nel tentativo di raggiungere l’Italia e una vita migliore. Al Molo Favarolo Papa Bergoglio ha stretto la mano ad uno ad uno a tutti gli immigrati presenti, in maggioranza ragazzi, scambiando anche alcune battute con qualcuno di loro. Come ha spiegato nel suo breve intervento prima che il giovane profugo gli consegnasse la lettera, Papa Francesco vuole dare a questa giornata a Lampedusa un senso di preghiera e, nel ricordo di quanti sono morti, un senso di vicinanza alle loro famiglie e alla popolazione di questa piccola isola che generosamente si fa carico del difficile compito di accoglierli.
“Noi siamo fuggiti dal nostro Paese per due motivi, politico e economico, per arrivare in questo luogo tranquillo abbiamo superato vari ostacoli, siamo stati rapiti da vari trafficanti. Per arrivare qui in Italia abbiamo sofferto tantissimo”. Così un giovane immigrato si è rivolto a Papa Francesco al quale ha anche consegnato una lettera sul Molo Favarolo di Lampedusa. Nell’intervento il ragazzo, che si è anche interrotto per la commozione, ha chiesto aiuto per la situazione particolare: “Siamo qui – ha detto – costretti a rimanere in Italia perché abbiamo lasciato le impronte digitali e per questo non possiamo andare via. Quindi – ha aggiunto – chiediamo agli altri Paesi europei di aiutarci”.
A bordo della “campagnola” scoperta, poi, il Pontefice ha percorso le strade di Lampedusa, salutato e acclamato dalla folla, per dirigersi al campo sportivo “Arena”, in località Salina, per la messa. Il Pontefice è stato circondato dalla folla che lo ha acclamato: ha stretto al petto petto e baciato bambini, li ha accarezzati, ha stretto le mani che i fedeli gli hanno teso, ha sorriso a tutti e li ha salutati con la mano. L’ingresso al campo sportivo è stato accolto da grida dei presenti e dallo sventoli dei cappellini bianchi e gialli.
E’ il primo viaggio apostolico dall’inizio del suo Pontificato. L’aereo, un Falcon 900 dell’Aeronautica militare, con a bordo il Pontefice è decollato poco prima delle 8.00 dall’ aeroporto militare di Ciampino.
Intanto un barcone carico di migranti a Lampedusa. L’imbarcazione, con 166 stranieri a bordo, e’ stata intercettata dalle motovedette della Guardia di Finanza e della Capitaneria di Porto. Sull’isola, intanto è tutto pronto per accogliere il Pontefice e il campo sportivo, dove celebrerà la Messa, è già affollato di gente.