CALTANISSETTA – Una parte dei soldi della Formazione professionale ai giovani per formarsi all’estero e poi tornare in Sicilia. Antonello Montante, presidente di Confindustria Sicilia, intervistato al quotidiano Il Giornale di Sicilia, lancia la sua proposta all’indomani dell’ennesimo terremoto giudiziario che ha sconquassato la Regione Siciliana.
Montante non vuole “chiudere il sistema della formazione, ma riformarla” e propone “di utilizzare una minima parte dei 300 milioni di euro che ogni anno si spendono per consentire ai giovani di studiare e di formarsi all’estero. Un sistema già usato in varie parti del mondo”. Ma con un obbligo. “Farli rientrare in Sicilia” – commenta Montante. E sulla Formazione attuale, Montante attacca: “I corsi sono stati falci, i formatori non sono stati pagati e gli allievi sono stati interessati solo all’attestato. Alcuni politici devono smetterla di organizzare campagne elettorali costosissime, indebitarsi e, poi, per riprendersi economicamente, gestire un ente”.
Anche il vicepresidente di Confindustria, Ivan Lo Bello, intervistato dal quotidiano Repubblica Palermo, commenta le vicende della Formazione in Sicilia. “Il problema della formazione, in particolare la formazione professionale, tuttavia non è soltanto un problema della mia Isola. In Sicilia, come in Italia, la formazione professionale è stata concepita come sussidio. Nei paesi avanzati la formazione professionale è promozione del merito e fattore di crescita economica. In Germania, nonostante si viaggi verso la piena occupazione, è stato recentemente varato un piano governativo per attrarre giovani apprendisti dal Sud Europa”.