Salute

Credito d’imposta, 1180 imprese in difficoltà per blocco fondi. Ars, M5S “E’ assurdo”

Donatello Polizzi

Credito d’imposta, 1180 imprese in difficoltà per blocco fondi. Ars, M5S “E’ assurdo”

Mar, 16/07/2013 - 17:28

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PALERMO – Il Movimento Cinque Stelle scende a fianco delle quasi  2000 imprese finite nelle maglie della burocrazia. O meglio, di un intoppo ad un  canale telematico che impedirebbe all’assessorato al Lavoro  di sbloccare le somme che garantirebbero a 1.184 imprese lo sgravio fiscale assicurato dalla legge 106 de 2011. In base ai benefici annunciati da questa legge le imprese, ora in affannosa attesa, hanno assunto 5.000 lavoratori svantaggiati e si trovano in gravissima difficoltà a reperire le somme per pagare le imposte. Cosa che potrebbe innescare gravi ripercussioni anche per il resto del personale alle dipendenze della aziende in difficoltà, mettendo in ansia  circa 20.000 persone.

“E’ assurdo – afferma il capogruppo del Movimento Cinque stelle all’Ars Giancarlo Cancelleri – che per un semplice intoppo telematico 1.184 imprese e 20 mila lavoratori siano messi in ginocchio. Non si può fermare l’economia di una regione per un guasto ad un server. Rimango basito davanti a questa notizia che ho appreso dal Quotidiano di Sicilia”.

“La burocrazia spesso – prosegue Cancelleri – è uno dei nemici peggiori per le aziende. E’ un nemico subdolo, difficilissimo da combattere. E nell’attesa di attrezzarci per farlo, quantomeno, è nostro dovere provare a limitarne i danni, cosa che cercherà di fare il ddl per il ristoro delle vittime della burocrazia su cui stiamo lavorando alacremente”.

Intanto per cercare di dare immediata risposta alle 1184 aziende in ansia  e per capire le motivazioni all’origine del blocco degli sgravi fiscali Cancelleri si è subito attivato in nome del Movimento. Due lettere sono partite alla volta  dell’ufficio del presidente dell’Ars, Giovanni Ardizzone e  di quello  dell’onorevole Marcello Greco, presidente della commissione  Cultura, Formazione e Lavoro.  Al primo  viene richiesta la convocazione urgente in Aula del presidente della Regione, al secondo quella del governo in commissione