Quando si pensa alla televisione viene subito in mente il televisore, questo magico oggetto quadrato o rettangolare, inizialmente di colore scuro, poggiato su un carrello con il trasformatore posto in basso a terra, e poi via via trasformatosi sempre più in un complemento delle nostre case, più colorato, più snello, fino a diventare quasi un quadro. Oggetto magico perché, rispetto all’antenata radio, oltre all’audio portava e porta nelle nostre abitazioni le immagini, i video e quindi notiziari, documentari, films, varietà, etc… diventando così uno dei componenti principali delle case e quindi delle famiglie. Ma cosa ha rappresentato e cosa ha determinato la televisione nella nostra società? Qualcuno dice che la televisione ha influito positivamente sulla nostra Italia, unendola sempre più, portandola ad un’unica lingua, consentendo a tutti gli italiani di vedere e sapere quello che accade nel loro “Paese”. Inizialmente le nostre famiglie, raccolte anche in più nuclei (erano in pochi a possedere il televisore) assistevano con amici e parenti a programmi quali “Lascia o raddoppia?” o “Il Musichiere” stando quindi tutti insieme e commentando poi quanto visto. Certo, oggi, con centinaia di programmi a disposizione, la scelta è più libera e nel contempo più difficile. Spesso cerchiamo programmi a nostra misura avendo la possibilità di più televisori in casa, isolandoci così l’uno dall’altro. Ma la TV, oggi, ci accende o ci spegne? Il cosiddetto “Zapping”, il più delle volte istintivo e nevrotico, ci dà la possibilità di cambiare programma ma, siamo sicuri che ad essere cambiati non siamo noi? Tra una scena e l’altra, uno sketch e l’altro, i soci del Lions Club di Caltanissetta si mettono in gioco, con una serata di beneficenza, al fine di realizzare qualcosa di utile per i più bisognosi.
Zapping (testi di Giuseppe Morreale) Regia: Mimmo Cutrera. Direttore di scena: Daniela Vullo. Testi: Silvia Cutrera, Rosario Di Proietto, Iana Filiberti, Giuseppe Giunta, Salvo Matrascia, Boris Pastorello, Michele Vitale. Suggeritore: Laura Candura. Costumi e scene: Marinella Falzone. Grafica: Silvia Cutrera e Luca Piccirillo. Trio musicisti: Vincenzo Buccheri, Lillo Marchese e Giuseppe Morreale. Ricerche storiche e documentali: Mimmo Cutrera. Supporti Informatici e multimediali: il piccolo e promettente Marco Mannino. Acconciature: Glam parrucchieri. Trucco: Centro estetico Solid’ea di Antonietta D’Elia. Service audio e luci: Italservice Liotta srl. Musiche di attesa e negli intervalli: Maria Rosa Sciascia.