CALTANISSETTA – Blitz antidroga questa notte a Caltanissetta dove gli uomini della Squadra Mobile hanno eseguito sette misure di custodia cautelare in carcere. A coordinare l’operazione la Procura nissena. L’inchiesta ha permesso di sgominare un’organizzazione dedita al traffico e allo spaccio di sostanze stupefacenti. Sei degli indagati sono originari di Caltanissetta mentre uno e’ di San Cataldo.
Gli arrestati sono MONTEFORTE DANILO, nato a Caltanissetta, classe ’88, sotto custodia cautelare in carcere. CURATOLO SALVATORE LUCA, nato a Caltanissetta classe ’90,custodia cautelare in carcere. GUELI ANDREA, nato a San Cataldo, classe ’76, residente a Caltanissetta, custodia cautelare in carcere. PILATO ALESSANDRO, nato a Caltanissetta, classe ’92. TOSCANO MARCELLO, nato a Caltanissetta classe ’76, custodia cautelare in carcere. BELLIA CHIARA ROSSANA CALOGERA, nata a Caltanissetta del 1991, agli arresti domiciliari.
A MONTEFORTE Danilo, CURATOLO Salvatore Luca, GUELI Andrea e PILATO Alessandro sono stati contestati i reati di cui all’art. 74 DPR 309/90,associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti aggravato dal fatto che sono anche assuntori; all’art 110 c.p. e art. 73 DPR 309/90 comma 1, concorso in spaccio di sostanze stupefacenti. Agli altri soggetti colpiti dal provvedimento cautelare, TOSCANO Marcello e BELLIA Chiara Rossana Calogera veniva contestato il reato p.p. art 110 c.p. e art. 73 comma 1, concorso in spaccio di sostanze stupefacenti.
L’operazione denominata “Cobra 2” è l’esito di un’attività investigativa condotta dalla Squadra Mobile di Caltanissetta già a partire dal marzo del 2011 diretta all’individuazione di un’associazione per delinquere finalizzata alla detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti, specialmente hashish e marijuana, anche se non sono mancati episodi di spaccio di cocaina.
L’ indagine, coordinata dalla Procura della Repubblica di Caltanissetta è quindi la prosecuzione dell’operazione “Cobra 67”, eseguita nel mese di giugno del 2010, i cui vennero arrestati 17 soggetti per associazione a delinquere finalizzata allo spaccio, ai furti, ai danneggiamenti, tra cui Elia Di Gati, poi divenuto collaboratore di giustizia.
Il nuovo gruppo delinquenziale di giovani, composto da MONTEFORTE Danilo, CURATOLO Salvatore Luca, PILATO Alessandro e GUELI Andrea, ha cominciato ad organizzarsi per prendere il posto dei “vecchi”, attirandosi l’attenzione della Squadra Mobile. Cocaina, marijuana ed hashish, venivano indicate con i termini criptici più diversi nel vano tentativo di trarre in inganno gli investigatori, che hanno interpretato il linguaggio criptico utilizzato, ricostruendo appieno il modus operandi.
Nel corso delle indagini sono state rilevate numerose cessioni di sostanze stupefacenti e si accertava che il sodalizio disponeva di una seppur rudimentale struttura organizzativa e posti stabili per fissare incontri quali un luogo chiamato “Medio”, che si trova in via Fasci Siciliani, ed un bar sito in via Federico De Roberto.
Il MONTEFORTE Danilo ha assunto un ruolo centrale nelle indagini con il compito di dirigere e organizzare l’attività di spaccio insieme a CURATOLO con il quale condivideva i profitti e la droga acquistata veniva spesso occultata all’interno del suo garage mentre la sostanza stupefacente veniva spesso “tagliata” all’interno della sua abitazione.
Spesso gli altri indagati, CURATOLO e PILATO, inseriti a pieno titolo nell’organizzazione, sollecitavano l’uso della sua abitazione, all’occorrenza, confermando il sodalizio tra MONTEFORTE e CURATOLO a cui il primo spesso ordinava di recarsi a casa sua “per lavorare”.
Il coinvolgimento del GUELI Andrea (cognato di MONTEFORTE) riguardava invece il reperimento della droga con lo specifico ruolo di procacciatore della sostanza e di intermediario per il suo acquisto; infatti a lui si rivolgevano dopo aver reperito il denaro per fare il carico di sostanza stupefacente.
GUELI è stato catturato a Verona, grazie all’ausilio dell’U.P.G.S.P. locale, dove si era recato per lavoro essendo un autotrasportatore.
Tutti gli appartenenti al sodalizio, per lo più ispirati alla logica di eseguire piccole cessioni, soprattutto di hashish e di marijuana, caratterizzate da frequenza e ripetitività di approvvigionamenti, condividevano la situazione contabile dell’organizzazione, dettagliando i nomi di coloro che erano in debito per l’avvenuta fornitura di sostanza.
Inoltre, i dialoghi intercettati davano conto dell’esistenza di quantitativi non del tutto marginali di sostanza (specialmente “erba”) pronti per essere smerciati e nella disponibilità degli appartenenti al sodalizio.
L’approvvigionamento della sostanza stupefacente avveniva prettamente a Catania, dove veniva acquistato non solo “fumo” ma anche cocaina, sostanza che prediligevano; non sono mancati acquisti anche in altre a Barrafranca (EN) o in altri luoghi non indicati.
Lo spaccio avveniva tra Caltanissetta e Santa Caterina Villarmosa. L’inchiesta ha coinvolto anche TOSCANO Marcello, che operava “in solitaria”, con base operativa nella propria abitazione allo “stazzone”. Numerosissimi gli episodi di spaccio intercettati sia di di hashish che di cocaina. La sostanza stupefacente veniva reperita da TOSCANO a Palermo dove si recava due o tre volte la settimana per acquistare 5 o 6 grammi per volta, che, qualora fermato, non ne avrebbero consentito l’arresto.
Egli stesso, in una sorta di conduzione familiare, faceva consegne “porta a porta”, occultando lo stupefacente tra le sterpaglie, all’inizio della strada per contrada Juculia e nelle aiuole alle spalle dello stabile dove abitano i genitori in via Gabriele Amico Valenti.
TOSCANO spacciava sia a Caltanissetta che a San Cataldo dove cedeva lo stupefacente ad altro soggetto sancataldese, anch’egli colpito da ordinanza di custodia cautelare in carcere ma attualmente irreperibile, che poi a sua volta lo cedeva a terzi, autonomamente, nella piazza di San Cataldo.
Durante alcune perquisizioni, gli arrestati sono stati trovati in possesso di sostanza stupefacente e alcuni di loro segnalati per possesso di sostanza stupefacente ai fini personali.
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