I due eventi culturali sono aperti a tutti. L’evento dedicato alla pittura è realizzato con la collaborazione di PitturiAmo (il portale dei pittori contemporanei), l’estemporanea di pittura dal titolo “Bagliori di luce seguendo le orme di Federico II” che prevede, porterà al Casale tanti artisti interessati a vivere una bella esperienza primaverile. La partecipazione alla gara pittorica è aperta a tutti quelli che hanno voglia di dar lustro alla propria creatività utilizzando per le loro composizioni qualsiasi tecnica pittorica di libera scelta (olio, tempere, acquerelli, pastelli, acrilici, collage etc) – su supporto rigido (tela, cartone, tavola, carta, masonite, ecc….) avente dimensioni minime 50×50. Le opere in concorso saranno esaminate da una giuria di esperti che a suo insindacabile giudizio, assegnerà i seguenti premi: 1° Classificato: euro 500,00; 2° Classificato: euro 300,00; 3° Classificato: euro 20000. Le tre opere premiate rimarranno di proprietà del Casale di Emma.
In serata è poi previsto l’incontro con i due scrittori Salvatore Paci ed Emanuela Baldo che parleranno al pubblico della loro ultima fatica letteraria “Io dormo da sola”. Salvatore Paci è uno di quei nisseni DOC che è riuscito, grazie alle sue capacità artistiche e culturali, a portare il nome di Caltanissetta in giro per l’Europa parlando delle sue strade, dei suoi palazzi, della sua storia e dei suoi misteri. Ora Paci, insieme alla brava Emanuela Baldo, scrittrice di origine calabrese, si cimenta in un’altra opera. Un giallo ambientato in un’azienda agricola in Sardegna ma che è stato ispirato da una visita presso il Casale di Emma alcuni anni addietro durante una festa privata. È proprio durante una festa di compleanno organizzata al Casale di Emma che i due autori hanno avuto infatti l’idea di scrivere la storia che oggi, a distanza di due anni da quell’evento, vede la luce. “Ci tenevamo particolarmente a presentare il libro proprio in occasione della giornata inaugurale dell’azienda” – sostiene Salvatore Paci – “e proprio per questo motivo abbiamo fatto le corse per chiudere il romanzo in tempo per questa inaugurazione.” “La figura di Emma – perché adesso ne conoscevo il nome – cominciava a prendere forma: una donna incantevole vittima della sua bellezza. E anche quella di Antoi, che consideravo disgustoso ancor prima di conoscerne il nome. Mi alzai dal letto e presi a passeggiare per la stanza. I pensieri erano proiettati indietro nel tempo. Adagiai delicatamente il diario sulla mensola del camino e mi fermai a sognare a occhi chiusi, con il mento appoggiato a quel contenitore di ricordi. Emma: che bel nome! Se il committente dei lavori sarebbe stato d’accordo avrei voluto chiamare quell’agriturismo Il Casale di Emma. Lo trovavo più indicato per identificare quel luogo incantevole.”
La struttura, (situata a Resuttano in contrada Castello) ex Feudo Castello, contiene: orto botanico, museo contadino, centro congressi, centro culturale, sala degustazione, azienda agri-sociale. Si tratta un’azienda agricola a conduzione familiare. Avviata e condotta agli inizi del secolo scorso dal notaio Manasia è oggi gestita dalla famiglia Argentati: quattro fratelli nati a Caltanissetta con un babbo marchigiano, una mamma sicula e varie nonne, zie, parenti vari sparsi in varie parti di Sicilia, Italia e del mondo. Il Museo Contadino è costituito da una sala dedicata alla storia rurale dell’entroterra siciliano. Attrezzi da lavoro, fotografie, documenti storici che testimoniano come si viveva al centro della Sicilia all’inizio del secolo scorso.Intorno all’abitato si estendono le terre dell’ex feudo in cui il Comune sorse, e che oggi son tutte censite, cioè date in enfiteusi con canone in denaro. Il territorio è complessivamente esteso ettari 3825, nove decimi a seminerio e per il resto bonificato. Attorno poi al territorio si stendono immensi latifondi, gli ex feudi baronali in cui i contadini sono usi andare a lavorare. I nove decimi delle terre censite e tutti i latifondi sono a coltura estensiva e più specialmente a cerealicoltura. Un tempo era estesa la vigna che poi fu distrutta dalla fillossera e che oggi va molto lentamente ricostituendosi su ceppo americano. Da qualche tempo a questa parte si va estendendo la coltura del mandorlo.