CALTANISSETTA – E’ una continua emorragia demografica. Mussomeli perde abitanti: tutta colpa dei pochi nati rispetto ad una mortalità costante. E poi a dare il colpo finale ci pensa il dato dell’emigrazione. Come negli anni ’60 e ’70 si riparte, si cerca fortuna altrove. Soltanto l’arrivo degli immigrati cerca di arginare il crollo demografico che continua inesorabile oramai da troppo tempo. Per la prima volta dopo un secolo la città scende sotto la soglia degli 11 mila abitanti. Il dato peggiore risale alla fine dell’800, già nel primo censimento del XX secolo, del 1901, la popolazione aveva toccato quota 11.020. Da quel momento in poi si è registrato un lento e costante aumento, fino a quando, agli albori del boom economico, nel 1951, la città contava quasi 16 mila abitanti. Quello è stato l’apogeo, il vertice, il punto massimo. Poi una nuova discesa, ancora più brusca, causata dall’emigrazione verso il nord. In venti anni, dal ’51 al ’71, il numero dei mussomelesi è calato attestandosi poco sotto i 12 mila. E tra alti e bassi, la densità demografica è rimasta per decenni fissa e immobilE, anche se nell’ultimo periodo, con l’acuirsi della crisi mondiale, si è consumata una discesa lenta. Fino al 31 dicembre del 2012. Quella data è uno spartiacque, è un segnale allarmante. Mussomeli per la prima volta, dopo più di un secolo, vede la sua popolazione fermarsi sotto la soglia degli 11 mila. Per la precisione si attesta sui 10.960, meno degli 11.003 erano nel 2011. Tutta colpa anche della bassa natalità. Culle sempre più vuote: i nati sono stati 98, 51 maschi e 47 femmine. Troppo pochi rispetto ai morti, ben 136. Per fortuna ci sono i 117 nuovi abitanti, soprattutto cittadini esteri. Il dato degli stranieri, (anche se parziale, visto che molti non sono registrati) si attesta su 178, di cui 115 romeni. Ma tutto è sovrastato dal numero degli emigrati, che nel 2012 ha toccato quota 136. (*GITA*)