Amministratori e cittadini consapevoli

CALTANISSETTA – ​In una recente intervista al sindaco Campisi (La Sicilia – sezione Caltanissetta – 12 aprile), la popolazione del comune di Caltanissetta è stata avvisata della volontà di questi a continuare nell’amministrazione della città con un ipotetico secondo mandato da chiedere agli stessi cittadini nisseni. Il sindaco Campisi ha il diritto – dovere di esprimere le proprie posizioni sostenute magari, anzi sicuramente, da alcuni amici vicini, lontani e anche da diversi nisseni. Il punto qui mi pare che sia un altro.

​Infatti, non si tratta in primo luogo del fatto se personalmente il sindaco di Caltanissetta abbia l’intenzione di ricandidarsi per il secondo mandato, ma se la città con i propri abitanti abbia nella globalità il proposito di continuare ad essere amministrata dal dott. Campisi per un altro quinquennio. Il dubbio è forte.

​Forse alcuni dati ci possono aiutare nel tentativo di decifrare le incertezze e pertanto operare una scelta. Il sindaco Campisi all’inizio del suo mandato aveva al consiglio comunale una maggioranza più che assoluta. Nel giro di poco tempo essa si è sgretolata, spesso per responsabilità diretta del sindaco, sino a divenire una strana minoranza. In questi anni non si è inteso mai lavorare seriamente con progetti a lunga gittata come l’università, la nettezza urbana, l’ambiente, il centro storico, la fuga dei giovani, il sostegno alle famiglie, l’integrazione degli extracomunitari, il terzo settore, la solidarietà sociale, il taglio dei costi della politica, i quartieri, i giovani, la crisi del commercio. Si è giunti quasi alla scadenza del mandato con tanti nodi irrisolti, tante apparizioni di circostanza, tanti dubbi, diversi silenzi e assenza di un progetto vero di rilancio e di riforma per il futuro della città. Tra rimpasti e annunci si è temporeggiato troppo. Dunque a mio parere, signor sindaco, anzitutto in coscienza e prima di fare proclami, dovrebbe personalmente chiedersi: ma il mio eventuale impegno in vista di un ipotetico secondo mandato concessomi dagli elettori può contribuire alla crescita economica, sociale e politica della città di Caltanissetta, oppure allungherebbe l’agonia di un territorio ormai fin troppo malato ed esausto?

​Sono convinto che come cittadini consapevoli dobbiamo reagire con questa domanda alle argomentazioni proposte da Campisi nel lancio della sua candidatura di continuità, nel tentativo di capire ciò che sia veramente utile alla nostra comunità.

​Infatti, gentile sindaco, qui non è in gioco il suo futuro personale di amministratore politico, ma il presente e il futuro della nostra città che significano le aspettative di una grande comunità fatta di persone con volti e storie le quali non possono più tollerare una tale distanza della politica dalla propria vicenda di cui lei e i suoi collaboratori siete stati volenti o meno, responsabili in questi anni.

​Certamente non può essere attuata in maniera assoluta una caccia alle streghe nei confronti di nessuno, quindi nemmeno dell’attuale primo cittadino. Ma con la serenità e il grado più possibile di oggettività, bisogna affrontare in un dialogo cittadinanza – istituzioni il nodo in questione. I meriti vantati dal dott. Campisi per dare l’accredito necessario per un secondo mandato, qualora reali e lo auspichiamo, sarebbero così vitali ed essenziali per il presente e il futuro della città? I continui rimpasti di giunta hanno aiutato nella prassi amministrativa? E infine, altri cinque anni di questo modus operandi sarebbero utili alla città?

​Inoltre, come al momento della scelta dei loro amministratori, i cittadini devono riflettere prima di entrare nell’urna elettorale e votare, così i politici devono pensare al meglio prima di riproporsi. E occorre, in quanto politici, porre al centro del proprio interrogarsi non tanto il destino della propria forza politica, ma quello dell’intera cittadinanza. Certamente anche questa mia riflessione potrebbe essere sottoposta al vaglio della critica nella misura in cui sicuramente di persona non possiedo le soluzioni ai grandi e vasti problemi che investono la nostra città. Ma sono convinto del fatto che sia venuto il tempo in cui all’impegno partitico inteso come ricerca e difesa di posizioni d’interesse dei pochi, sia da preferire quello dell’azione, anche se non partiticamente orientata, la quale influisca per la ricerca e il raggiungimento del bene comune. Per fare ciò è giunta, mi pare in pienezza, la stagione dove non bisogna più dividersi per dividere e arretrare, ma giungere insieme al riconoscimento e alla ricerca di priorità per l’intero nostro territorio in vista del futuro imminente e remoto. Mi auguro, pertanto, signor sindaco che lo stato attuale della città e dei cittadini possano essere lo specchio nel quale lei possa riflettere la propria attività politica e amministrativa di questi anni e scegliere con maggiore fondatezza circa l’eventuale proseguimento al governo della città nissena.

​In qualità di post scriptum, mi permetto altre due considerazioni: 1) Signor Sindaco eviti di utilizzare espressioni come “Tecnico prestato alla politica”, poiché convinto o meno lei è un politico e dunque si assuma le responsabilità alle quali è chiamato; 2) per tutti i nisseni che vorranno incidere per il cambiamento e magari candidarsi per ricoprire il posto e il ruolo di primo cittadino, è bene sin da principio precisare che si tratta di una gravosa responsabilità per la quale bisogna veramente rappresentare tutte le istante della nostra comunità. Il tempo degli scherzi, dei cucù e delle mascherine è finito da un pezzo.

​ Rocco Gumina

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