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Il Vescovo ai politici:”Riappropriatevi della vostra coscienza”

Redazione 1

Il Vescovo ai politici:”Riappropriatevi della vostra coscienza”

Gio, 18/04/2013 - 21:06

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CALTANISSETTA – Un silenzio irreale per un luogo che è abituato ad ospitare urla ed improperi, quello che ha accompagnato la “lectio magistralis” del vescovo di Caltanissetta Mario Russotto dal titolo “Dal naufragio al bene comune” tenuta a palazzo del Carmine nell’aula del consiglio comunale su invito del sindaco Michele Campisi e del presidente del consiglio Calogero Zummo. Cinquanta minuti di metafore e citazione alte, per spiegare ai presenti, soltanto 15 i consiglieri comunali, da cosa dovrebbe nascere l’anelito alla politica intesa come servizio per gli altri. E’ partito dal naufragio dei tempi moderni e dalla direzione che manca, tutti naufraghi perché tutti coinvolti e tutti responsabili di ciò che accade alla politica. “Non ci sono più punti di riferimento -ha detto- “. Lo ha fatto dinnanzi a politici ed amministratori che sono stati mediamente attenti qualche telefonino in mano di troppo e qualche sguardo perso nel vuoto, però incollati alle poltrone sino alla fine, hanno ascoltato le parole sferzanti del presule nisseno .Le parole di una canzone di De Andre’ :“ Per quanto voi vi crediate assolti siete tutti coinvolti” citate all’inizio dell’intervento potrebbero essere la sintesi di un monito. Due le metafore utilizzate una liquida e l’altra solida. Il mare e la navigazione a vista, senza una direzione, tutti naufraghi. L’altra, la torre di Babele esempio delle molteplicità, contrario dei totalitarismi ,le differenze che identificano l’unicità di ciascuno. “Dio ama le differenze non l’omologazione -ha tuonato-” . L’incontro nel giorno dell’elezione mancata del presidente della Repubblica ha assunto ancora più forza e valore. “Quest’aula dovrebbe essere una scuola di reciproco rispetto, questo luogo dovrebbe essere esempio di civiltà –ha detto- ed invece qui, assistiamo a liti furibonde peggio dei quartieri più bassi della città” . Parole dure, una lavata di capo, per i consiglieri che si accingono ad una seduta che si prevede infuocata, quella sulla riduzione dei gettoni di presenza. Ha parlato di codice etico e spirituale e della coscienza alla quale si dovrebbe rispondere esclusivamente durante il mandato. “Le città’ sono prestate non possedute – ha concluso – ” Ha lasciato tutti con un appello e una preghiera. L’appello: “Custodite la vostra città e non ci siano divisioni tra voi”. La preghiera di don Pino Mazzolari: ” Ci impegniamo noi e non gli altri, senza giudicare chi non si impegna, noi per primi e non gli altri….” . Con la speranza che l’appello e la preghiera non cadano nel vuoto.